Roma – Spett.le Punto Informatico, vi scrivo per raccontare la mia esperienza in un cinema di Milano.
Premetto che da anni non frequentavo le sale, per ragioni che vanno dalla qualità dell’offerta al costo del biglietto, alla difficoltà di trovare un posto per film di successo. Ora ho due figli in età prescolare, che ho iniziato a portare al cinema a vedere film di animazione.
Ecco cosa mi è successo sabato scorso: prenoto via Internet in un noto multisala di Milano, e la procedura non fa distinzioni di interi e ridotti, comunicandomi che il costo totale, inclusi i diritti di prenotazione, ammonta a euro 41 (5 biglietti interi + 1 euro di prenotazione). Una telefonata di chiarimento al cinema, e la segreteria telefonica mi informa che, qualora fossero presenti riduzioni nella prenotazione Internet, avrei dovuto avvisare in cassa al momento del ritiro per pagare la cifra corretta.
Arrivato al cinema un’ora prima dello spettacolo, in cassa mi chiedono 41 euro, nonostante le mie rimostranze. Discuto un po’, spiegando che la segreteria fa esplicita menzione delle riduzioni ed alla fine, forse anche perchè arrivava altra gente, mi viene restituita la differenza di 5 euro (in realtà erano 4,40, ma il cassiere mi liquida così).
Un po’ contrariato mi gusto lo spettacolo con la mia famiglia, fino al momento dell’intervallo, quando mi reco al bar. Per acquistare due barattoli medi di popcorn un barattolino di patatine e due cole piccole mi ritrovo a pagare 11,70 euro. Costo totale del pomeriggio: 47,70 euro, a cui si sommano 10 euro di biglietti del tram (da cittadino responsabile, cerco di limitare l’uso dell’auto) per un totale di 57,70 euro.
Concludo con alcune considerazioni personali:
– Ho avuto netta la percezione che cercassero di fregarmi qualche euro con la prenotazione ed il giochino dei ridotti. Potrebbe essere un caso o un errore del cassiere, ma ne dubito, e come consumatore mi fa decidere di non recarmi più in quel multisala
– Mi pare proprio che il film sia un veicolo per vendere il servizio bar, sensazione confermata dal costo davvero esorbitante
– Più di centodiecimila lire per un pomeriggio al cinema (con consumazione “normale”) mi sembrano davvero eccessive: non sono benestante, ma mi chiedo come possa permettersi di portare i figli al cinema chi non dispone di due congrui stipendi come me
– Se questi sono i mezzi per combattere la pirateria (ed all’inizio del film ci siamo dovuti subire un pistolotto di tre minuti al riguardo), credo che l’industria del divertimento si stia – da tempo – facendo del male da sola.
Forse se andare al cinema o acquistare un CD/DVD mi costasse quanto o poco più che scaricarli da Internet sarei invogliato a farlo, ma a queste condizioni non mi annovereranno tra i loro clienti. Meglio vendere 100.000 copie di un CD a 8 euro o 10.000 copie a 22, mentre le altre 90.000 trovano la strada dei vù cumprà o del P2P ?
Lettera non firmata