Se il Creative Commons è un falso positivo

Se il Creative Commons è un falso positivo

Cinque video perfettamente in regola rimossi da Vimeo su denuncia dell'antipirateria tedesca. Il software di identificazione ha fallito
Cinque video perfettamente in regola rimossi da Vimeo su denuncia dell'antipirateria tedesca. Il software di identificazione ha fallito

“Vandalismo digitale”: così Mario Sixtus, giornalista e videomaker, ha definito l’operato della Gesellschaft zur Verfolgung von Urheberrechtsverletzungen ( GVU ), società tedesca che rappresenta i detentori dei diritti nella tutela del copyright. La rimozione dei propri video dalle piattaforme di sharing era assolutamente indebita: nessun materiale attinto da fonti protette, tutto rilasciato in Creative Commons per massimizzarne la libera circolazione.

Oggetto del contendere, cinque video caricati su Vimeo, piattaforma che consente ai cittadini della rete di mettere a disposizione informazioni sulla licenza con cui le opere sono rilasciate. Quattro video ad opera di Sixtus , rilasciati sotto licenza Creative Commons , un video, Du bist Terrorist , del regista tedesco indipendente Alexander Lehmann, vincitore di premi e distribuito sotto licenza libera. Sixtus e Lehmann detengono i diritti sulle proprie opere, hanno deciso di riservarsene solo alcuni: ma l’antipirateria tedesca è intervenuta chiedendone la rimozione, rimozione alla quale Vimeo ha provveduto senza battere ciglio.

Ora i video sono tornati ad essere disponibili online, la situazione si è chiarita, GVU ha offerto le proprie scuse . E ha contribuito a ricostruire l’evolvere degli eventi.

GVU si serve di un braccio armato, OpSec Security. Questa azienda utilizza un software che automatizza il processo di individuazione del materiale onlin che viola i diritti dei propri assistiti: è così che GVU può chiedere alle piattaforme che li ospitano di intervenire per rimuoverli. I cinque video sono stati rastrellati da OpSec Security su www.monsterstream.info , un aggregatore di link a risorse streaming disseminate in rete: i video ospitati da Vimeo sono finiti nelle maglie del software nonostante fossero perfettamente regolari.
Si è trattato di un falso positivo, si sono giustificati i tecnici di OpSec Security, di un errore di calibrazione. Ma non esisterebbe alcun tipo di calibrazione, avanzano dubbi gli scettici, nel decidere se un’opera violi o meno il diritto d’autore.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
13 ago 2010
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