Non bastassero i guai economici, legali, politici e diplomatici scaturiti dallo scandalo Datagate , alle autorità federali USA tocca ora fare i conti anche con una velenosa causa legale avviata da 3rd Eye Surveillance e riguardante 3 brevetti sulle tecnologie di sorveglianza. Il governo avrebbe violato tecnologie brevettate dal valore di 1 miliardo di dollari, dice l’accusa.
Le proprietà intellettuali alla base del caso sono state create nel 2002 da James Otis Faulkner, fondatore di Discovery Patents, e concesse in licenza esclusivamente a 3rd Eye; Faulkner dice di essere partito dall’idea di migliorare i sistemi di sorveglianza in tempo reale in seguito agli attentati alle torri gemelle dell’11 settembre del 2001, e non era certo previsto che le sue idee venissero sfruttate in maniera così estesa dal governo di Washington per mettere sotto controllo le comunicazioni di mezzo mondo.
I brevetti, riguardanti l’invio e la condivisione in tempo reale di video, immagini, audio e dati biometrici per il riconoscimento facciale attraverso un collegamento di rete, sono serviti a costruire un business (3rd Eye, appunto) che fa affari con 10 diverse istituzioni e aziende private.
La causa contro il governo , invece, accusa le autorità USA di aver “adoperato sistemi di sorveglianza non autorizzati attraverso numerosi consulenti e contractor”: gli avvocati di 3rd Eye, azienda che ultimamente si è data parecchio da fare sul fronte legale, hanno deciso di citare in giudizio il Departement of Homeland Security (DHS), la NSA, l’FBI, lo U.S. Strategic Command e altre agenzie governative.
Alfonso Maruccia