Roma – Il mercato musicale sta cambiando con rapidità e ciò si deve non soltanto alle piattaforme di condivisione peer-to-peer che spopolano in tutto il mondo ma anche al successo che stanno riscontrando i primi servizi legali di download a pagamento. Ad affermarlo è l’ultimo studio in materia di Forrester , secondo cui il compact disc è destinato a cedere progressivamente quote di mercato sempre più importanti ai nuovi strumenti di distribuzione.
Lo scenario dipinto da Forrester, presentato al Midem di Cannes , parla di importanti perdite causate all’industria discografica, in particolare quella statunitense, dalla diffusione dei software P2P . Si parla di 700 milioni di dollari bruciati tra il 1999 ed oggi. Una situazione che, pur in veloce evoluzione, è destinata entro tre anni ad essere replicata anche nel settore cinematografico .
Secondo gli analisti di Forrester ci vorranno comunque diversi anni prima che il CD sia completamente soppiantato. “Ciò che sta accadendo – dicono gli esperti – è che una intera generazione di giovani sta imparando che non c’è una connessione tra musica e plastica “. Cioè che il digitale, liberando la musica dal supporto fisico, è la via più adatta per la distribuzione di questi contenuti, anche grazie alla possibilità di portare i file musicali dal computer a dispositivi mobili, player multimediali e via dicendo.
Tutto questo secondo Forrester sta spingendo grandi catene di distribuzione fin qui non coinvolte nel mondo musicale, come Wal-Mart o Coca Cola, a lavorare sul fronte del download legale di musica, un settore nel quale ora le maggiori etichette discografiche hanno iniziato ad investire. Ed è su questo fronte che si giocherà la grande battaglia del nuovo mercato musicale .
Forrester, infatti, ritiene che la via digitale significhi profitti minori per le major, la cui tentazione è quindi quella di continuare a puntare sul redditizio CD, ma è una strada inevitabile. Entro il 2008, preconizzano, un terzo delle entrate delle major deriverà dal download. “Chi più investirà sul digitale lasciandosi alle spalle il CD – spiegano gli analisti – meglio si posizionerà sul mercato che sta emergendo”. Ma il vero problema rimane il P2P.
Secondo Forrester, se le piattaforme peer-to-peer non vengono confinate a fenomeno di nicchia , i grandi sistemi di distribuzione legale via Internet potrebbero nel tempo trovarsi a malpartito senza generare un mercato sufficientemente florido a garantirsi un futuro.
Comprensibili per gli analisti, dunque, le attività che in tutto il mondo le major stanno spingendo per contrastare l’uso del peer-to-peer . In questo senso le ultime novità arrivano dalla Francia, uno dei rarissimi mercati occidentali che fino a poco tempo fa, in netta controtendenza rispetto a quanto avviene negli altri paesi, aveva visto crescere le vendite di CD. Dopo le recenti dichiarazioni del ministro francese alla Cultura , nelle scorse ore si è aggiunta la presa di posizione della SNEP , il sindacato nazionale transalpino dell’industria fonografica, secondo cui esiste una connessione tra il calo del mercato globale e l’aumento degli accessi ad internet. L’accusa è diretta ai sistemi peer-to-peer che, secondo SNEP, devono essere fermati per restituire ottimismo al settore.