Il cantante diciottenne Justin Bieber se la dovrà vedere in tribunale con Joustin Beaver , app che ricalca il suo caschetto e gioca con l’assonanza con il suo nome in un giochino da 99 centesimi il cui protagonista, un castoro, deve superare ostacoli su un fiume.
La mossa di Joustin Beaver (castoro, appunto) sembra servire ad anticipare la denuncia promessa dal manager dell’idolo delle teenager che aveva già scritto allo sviluppatore RC3 contestandogli la violazione dell’immagine del cantante e della proprietà intellettuale ad essa associata.
Lo sviluppatore chiede ora che venga riconosciuto il suo diritto a giocare con la notorietà del VIP adolescente , diventato a tal punto un fenomeno della rete da occupare – per esempio – ampio spazio su social network come Twitter. Una libertà che dovrebbe essere garantita in base al Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.
La materia della parodia (salvaguardata dalla libertà di espressione) ha diversi punti di contatto con lo sfruttamento indebito dell’immagine di un personaggio noto: il confine è da tracciare in base a una valutazione relativa al livello di differenziazione, alla possibilità di confusione e alla diffamazione.
Rivendicando il proprio nome, Bieber si è già assicurato in passato la chiusura del servizio di URL shortener Bieber.ly .
Claudio Tamburrino