Il monitoraggio passa dai salotti, lo spionaggio si perpetra fra le mura di casa: voci dicono che Comcast si starebbe preparando a munire i dispositivi per la ricezione della tv via cavo di telecamere in grado di monitorare ciò che avviene sul divano, di ispezionare il rassicurante ambiente domestico, di individuare, tracciare e blandire l’audience familiare con programmi e comunicati pubblicitari personalizzati.
A svelare qualche succosa anticipazione riguardo al dispositivo ancora in fase di sperimentazione è il dirigente Comcast Gerard Kunkel. Sarà una cam che guarda il pubblico mentre guarda la tv , sarà un sistema per ritagliare la tv su misura degli spettatori.
La telecamera, integrata nei dispositivi per ricevere la tv via cavo, si integrerà a pieno titolo con il nucleo familiare: dall’ara domestica dedicata al televisore controllerà tutto ciò che avviene nel campo visivo che le compete. Imparerà a riconoscere i membri della famiglia, ne studierà le abitudini di fruizione, immagazzinerà dati riguardo alle preferenze e alle reazioni di ciascuno a ciò che scorre sullo schermo.
Kunkel smorza i timori: il sistema non è basato su tecnologie di riconoscimento facciale, non registrerà immagini del volto e dati personali relativi al pubblico. Per individuare lo spettatore che gli si para davanti, sfrutterà degli algoritmi per l’ identificazione della forma del corpo . Imparerà a conoscere le silhouette di tutti i membri della famiglia e le abbinerà alle abitudini di ciascuno: la chioma fluente del nonno si presenterà di fronte allo schermo quando la programmazione è dedicata a film d’annata, la sagoma tondeggiante della piccola di casa significherà cartoni animati a profusione.
Conoscendo e riconoscendo l’audience, il sistema Comcast sarà in grado di ritagliare su misura la programmazione, di innescare filtri ad hoc per proteggere i più piccoli dai contenuti inadatti. Ma il sistema non permetterà semplicemente di mandare in onda palinsesti personalizzati, di prevedere quali show il pubblico potrà gradire: Comcast, al pari di quanto aveva intuito Microsoft depositando un brevetto nel 2006, intravede nel sistema uno strumento efficiente per colpire i target pubblicitari, per instillare nella mente dello spettatore comunicati rivolti direttamente a lui, analogamente a quanto si propone di fare Google .
Sarà uno strumento fondamentale per migliorare la user experience del telespettatore, ha spiegato il dirigente Comcast. Lecito dubitare che il pubblico gradirà.
Gaia Bottà