Roma – 6,5 per cento: questo è quanto ha perso in poche ore il titolo di una delle principali società antivirus del Mondo, Trend Micro, dopo che un aggiornamento automatico dei suoi software di protezione di punta ha portato a blocchi e guasti su decine di migliaia di PC. Problemi di questa entità in un caso del genere non s’erano mai visti.
Trend Micro non è soltanto uno dei più importanti player del settore ma, come tutti i suoi più affermati competitor, affida una parte consistente degli aggiornamenti antivirus ai sistemi di update automatico. In questo caso la “comodità” garantita tradizionalmente dal download automatico degli aggiornamenti per programmi affermati come Pc-Cillin si è rivelata disastrosa.
In una nota diffusa nelle scorse ore, Trend Micro ha ufficialmente preso atto del caos in cui sono stati gettati moltissimi dei propri clienti, si parla di almeno 70mila casi, quelli il cui PC ha provveduto a scaricare l’update nell’ora e mezzo circa in cui è rimasto disponibile.
In quel breve periodo di tempo si calcola che abbiano scaricato il file quasi 300mila clienti. Il grosso dell’utenza Trend Micro è business e si è immediatamente rivelato assai pesante il bilancio dei danni, sia in termini pratici che sotto il profilo dell’immagine dell’azienda: l’aggiornamento causa infatti il blocco delle funzionalità del PC in quanto porta la CPU a girare al 100 per cento, impedendo qualsiasi utilizzo. E ora l?azienda dovrà con ogni probabilità tenere anche conto dei danni causati.
Non tutti i PC sono stati colpiti: ciò che ha mandato nel pallone decine di migliaia di computer sono le interazioni tra determinati prodotti antivirus di Trend Micro e le diverse versioni di Windows, da Win2000 a WinXP.
Inutile dire che Trend Micro ha immediatamente rilasciato un ulteriore aggiornamento privo di rischi e si è mobilitata per offrire tutta l’assistenza necessaria ai propri clienti. Sebbene alcuni analisti ritengano eccessiva la preoccupazione dimostrata in Borsa dagli investitori, il danno di immagine appare ai più un fatto compiuto. Quanto accaduto rappresenta peraltro un campanello d’allarme per tutti i produttori del settore, già sulle spine per il crescente interesse di Microsoft nel fornire sistemi di sicurezza per la propria piattaforma Windows.