Gli obiettivi erano Washington Post , CNN , Time , il vettore di attacco è stato un servizio di raccomandazione di news a cui i grandi media si appoggiano per suggerire approfondimenti ai propri lettori. La cybermilizia siriana che da mesi si scaglia contro le fonti di informazione online , e non solo , ha colpito di nuovo .
Nella giornata di ieri, racconta il Washington Post , uno dei giornali ad essere stati colpiti dall’offensiva del gruppo in qualche modo vicino al regime di al-Assad, i lettori di alcuni degli articoli venivano reindirizzati verso il sito della Syrian Electronic Army. Lo stesso è accaduto presso le pagine di CNN e di Time .
@TIME , @CNN , @Washingtonpost websites hacked in one strike by hacking @outbrain #SEA #SyrianElectronicArmy #Syria pic.twitter.com/5OI1BE2oCM
– SyrianElectronicArmy (@Official_SEA16) August 15, 2013
E la stessa SEA ad offrire una spiegazione: per operare sulle pagine dei giornali colpiti, il gruppo ha guadagnato l’accesso ai sistemi di gestione di Outbrain, il servizio di raccomandazione di news a cui si appoggiano i tre siti, a mezzo phishing. Mentre i portavoce dei tre siti hanno smentito la diretta violazione dei propri sistemi , con il Washington Post che ha rivelato però dettagli su un attacco condotto contro un suo singolo giornalista, Outbrain ha prontamente ammesso la breccia.
Due to an attack, our recommendations are down. Our team is working to get our system secure & up shortly. Apologize for any inconvenience.
– Outbrain (@Outbrain) August 15, 2013
Il servizio è stato temporaneamente disattivato per consentire ai tecnici di metterlo in sicurezza, ed è tornato ad operare regolamente nelle scorse ore.
E mentre Time , Washington Post e CNN erano alle prese con le scorribande della cybermilizia siriana, anche il New York Times accusava qualche difficoltà . Non si è però trattato di un cyberattacco, hanno spiegato i vertici del quotidiano: a costringere offline il sito, un problema nel corso di un aggiornamento tecnico programmato.
Gaia Bottà