Seacom connette l'Africa orientale

Seacom connette l'Africa orientale

Grazie ad un nuovo festone aumenta la velocità di connessione. Raddoppia la velocità, ma i prezzi per il momento rimangono invariati. A smuovere le acque potrebbe essere l'aumento della concorrenza
Grazie ad un nuovo festone aumenta la velocità di connessione. Raddoppia la velocità, ma i prezzi per il momento rimangono invariati. A smuovere le acque potrebbe essere l'aumento della concorrenza

Dopo anni di attesa, la parte più ad est del continente africano scopre la velocità della rete grazie all’installazione di un nuovo festone fissato nelle profondità marine che rifornirà il versante orientale del continente, sino ad ora tagliato fuori dalla copertura broadband. Il progetto, non ancora terminato, prevede inoltre l’installazione di altri due cavi sottomarini.

A realizzare il tutto, ancora una volta, è stata Seacom, azienda che ha da poco terminato i lavori di installazione del nuovo cavo sottomarino in grado di fornire connettività a paesi come Sudfrica, Tanzania, Kenya, Uganda e Mozambico, allacciandoli alle linee europee ed asiatiche.

Il lungo lavoro di realizzazione, che ha richiesto oltre due anni di lavoro e che è stato spesso intralciato per via di atti di pirateria avvenuti soprattutto al largo della Somalia, rappresenta solo parte del progetto stabilito per collegare il versante orientale dell’Africa: come già ricordato in apertura, SEACOM sarà coadiuvato da Teams, festone la cui attivazione è prevista per il mese prossimo e che partirà dal Kenya per arrivare in Asia.

Indubbi i benefici che le popolazioni locali trarranno dalla realizzazione del progetto: in termini pratici, l’installazione dei nuovi cavi si traduce in connessioni alla rete e telefonate meno costose, in zone in cui spesso anche la copertura di rete fornita da satellite risulta piuttosto approssimativa. Stando a quanto dichiarato da Seacom il risparmio è notevole, dal momento che gli utenti pagheranno un consumo per megabit pari al 90/95 per cento in meno rispetto ai prezzi attuali.

Comunque, nonostante gli intenti e le belle parole usate dai provider, i pareri sugli effettivi benefici sembrano essere parecchio discordanti: secondo alcune fonti citate da BBC , alcuni ISP africani avrebbero deciso di mantenere gli stessi prezzi relativi alla connessione al web, ancora proibitivi per la maggior parte degli utenti. Per molti, nonostante l’innegabile passo avanti fatto, la vera rivoluzione si avrà quando si sarà in grado di aprire le porte del web anche nei villaggi più remoti, che spesso non hanno nemmeno l’energia elettrica. Nonostante ciò, secondo Seacom, i prezzi sono destinati a calare fortemente, per via dell’inevitabile crescita della concorrenza.

Nelle zone interessate il progetto viene visto come una grande opportunità per sfruttare al meglio le potenzialità offerte dal Web, che sarà quindi più accessibile anche per le scuole e per gli studenti. “Con l’arrivo della telefonia mobile prima, e della rete broadband ora, stiamo per fare un salto dall’arretratezza medievale della connettività al 21esimo secolo in un brevissimo periodo di tempo” commenta Aly-Khan Satchu, analista finanziario di Nairobi. Tante sono le aspettative riposte nel Web, visto come uno strumento in grado di fornire non solo “un enorme spinta economica, ma anche un diversivo a livello politico dato dalle nuove modalità di fruizione dell’informazione”.

I progetti di connessione, per altro, non si fermano: per il prossimo anno è prevista la realizzazione di un terzo cavo, l’ Eastern Africa Submarine Cable System che porterà connettività ad altri 21 paesi disseminati nella zona orientale dell’Africa. Salvo ritardi, la deadline per la realizzazione del terzo cavo dovrebbe coincidere con l’inizio della FIFA World Cup, prevista appunto per il prossimo anno in Sudafrica.

Vincenzo Gentile

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Pubblicato il
27 lug 2009
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