Parigi – In occasione dell’inaugurazione di un nuovo centro di ricerca a Pittsburgh da oltre 5.000 metri quadrati, Seagate ha dimostrato una nuova tecnologia di registrazione magnetica, battezzata HAMR (Heat Assisted Magnetic Recording), che a suo dire la metterà in grado, a medio-lungo termine, di spingere la densità di memorizzazione degli hard disk fino a 50 Terabit (50.000 miliardi di bit) per pollice quadrato: gli hard disk attualmente in commercio si spingono raramente oltre i 50 Gbit (50 miliardi di bit) per pollice quadrato.
Questo traguardo, che ha già portato Seagate a superare di recente il record dei 100 Gbit per pollice quadrato, potrà essere ottenuto grazie all’uso combinato di una disposizione auto-ordinata di particelle di ferro-platino con la tecnologia HARM, basata sulla registrazione dei dati su mezzi ad alta densità con l’assistenza di un laser termico.
Secondo Seagate, la sua tecnologia permette di conseguire densità di memorizzazione sensibilmente più elevate di quelle previste dai concorrenti ad un costo che rimarrà paragonabile a quello degli hard disk odierni: HARM si prefigura dunque come un sistema pensato fin da subito per sbarcare sul mercato di massa.
“Tramite questa dimostrazione di HAMR, Seagate ci ha offerto uno sguardo sulla futura tecnologia di registrazione magnetica. Le tecnologie come HAMR continueranno a far sì che i disc drive restino il dispositivo per il mass storage preferito nel computing nei prossimi anni a venire,” ha detto Dave Reinsel, research manager, IDC. “Un?offerta che sia in competizione con i tradizionali dispositivi di registrazione magnetica, deve essere in grado non solo di ottenere le prestazioni veloci, le alte capacità e l?affidabilità che si trovano nei disc drive di oggi, ma deve anche avere un prezzo competitivo. La tecnologia HAMR di Seagate ha il potenziale per mantenere un equilibrio competitivo tra tutte queste caratteristiche, spianando così la strada all?integrazione di questa nuova tecnologia”.
La tecnologia HAMR promette dunque di estendere in maniera significativa le capacità dei moderni hard disk che usano testine magnetiche per leggere e scrivere dati digitali sui dischi che ruotano. Se la densità di storage (il numero di bit di dati memorizzati su una data superficie di un disco) continua il suo fenomenale livello di crescita – hanno spiegato i ricercatori di Seagate – nei prossimi cinque-dieci anni i bit diventeranno così piccoli che essi potrebbero risultare magneticamente instabili a causa di un fenomeno chiamato superparamagnetismo .
La soluzione elaborata da Seagate consiste nell?usare un supporto più stabile, sebbene le testine magnetiche di oggi non siano in grado di trascrivere i dati su un mezzo del genere. HAMR risolve questo problema riscaldando il mezzo con un raggio laser nel punto preciso in cui i data bit vengono registrati. Una volta riscaldato il supporto, scrivere diventa più veloce e il rapido raffreddamento che ne consegue stabilizza i dati scritti. Il risultato di questa registrazione assistita dal calore è una notevole crescita nel livello di densità registrata che può essere raggiunto ed è una soluzione a cui anche altri produttori di dispositivi di storage stanno lavorando.
Nella battaglia “a chi ce l’ha più denso” Segate non è però l’unica ad avere un asso nella manica: un po’ tutti i principali produttori di hard disk, fra cui IBM, Maxtor, Western Digital e Fujitsu, stanno lavorando a soluzioni tecnologiche che le permettano di spingere sempre più in alto la densità di memorizzazione e fare in modo che gli hard disk restino il dispositivo di storage di massa per eccellenza.