Seagate propone questa nuova linea di hard disk ad una clientela più esigente. Se difatti le linee di prodotti precedenti, 7200.8 e 7200.7, sono nate per il mercato desktop di fascia medio/bassa, con prodotti che accontentassero l’acquirente soprattutto dal punto di vista economico, questa volta non si tratta di un prodotto per tutti.
Seagate infatti include nel target di questo prodotto la clientela più esigente, quella che punta a desktop di fascia alta o piccoli server. Il costo è superiore alle serie che va ad affiancare, ma le innovazioni presenti in questa gamma lo giustificano. Abbiamo infatti tutti i nuovi standard SATA, compresi NCQ, larghezza di banda da 3 Gb/s, possibilità di effettuare la sostituzione a caldo e altro ancora. Inoltre, nei nuovi drive Seagate ha per primo introdotto l’utilizzo di piatti da 160 GB (anche se stavolta non è il caso, in quanto probabilmente per motivi di economia, saranno stati utilizzati quattro piatti da 125 GB al posto di 4 da 160 GB).
Parliamo dunque del modello di fascia più alta, il mammuth Seagate 7200.9 da 500 GB. Il drive dispone di ben 16 MB di memoria cache, come già detto è compatibile con le specifiche SATA-II e ne include tutti i benefici.
Test e conclusioni
Anandtech ha testato e recensito il mammuth di casa Seagate, ponendolo contro i drive delle vecchie famiglie 7200.7 e 7200.8, così come altri hard disk di fascia alta delle varie case produttrici.
Il nuovo modello si è mantenuto nella parte alta dei grafici, portandosi spesso in vantaggio sui concorrenti, anche se non quanto ci si poteva aspettare da un drive con velocità teorica di 300 Gb/s. Uno dei test ha dato come massimo risultato, nella prova di transfer rate, 248 Mb/s, ma un benchmark differente ha prodotto un risultato ben inferiore, pari a 183 Mb/s, e meno di 150 con NCQ disattivato.
Per il resto si è distinto, come tradizione di casa Seagate, per i test sulla rumorosità. Gli hard disk di questo produttore sono da sempre utilizzati infatti su computer che prevedono una soglia di rumore minima, come i pc da salotto o HTPC. In modalità idle, rileva il test, non si può capire effettivamente se l’hard disk sia acceso o meno.
I prezzi sono ancora piuttosto alti, per cui all’acquirente toccherà valutare seriamente se minimizzare l’ingombro con un solo drive da 500 GB oppure puntare a più hard disk di dimensioni minori, anche perchè i drive da 400 GB presentano un rapporto prezzo/gigabyte notevolmente superiore.
Giovanni Fedele