Seagate guarda oltre il tradizionale mercato dello storage magnetico con un nuovo “mostro” a stato solido, una unità che include un gran numero di chip di memoria NAND Flash e che si interfaccia al sistema tramite connessione SAS. Promesse prestazioni e dimensioni da urlo, almeno in formato demo per il momento.
La presentazione della nuova unità è avvenuta in occasione dell’ultimo Flash Memory Summit, evento a cui la corporation americana ha portato anche l’unità SSD da 10 Gigabyte di data rate (su interfaccia diretta PCIe 16x) già presentata mesi or sono . La suddetta unità ora si chiama Nytro XP7200 , sarà disponibile in dimensioni da 3,8TB e 7,7TB e garantirà prestazioni da 10 GBps in lettura e 3,6GBps in scrittura .
Il nuovo disco presentato da Seagate è invece un’unità SAS professionale che integra la bellezza di 60 Terabyte di storage totale , con un migliaio di chip NAND Flash 3D (TLC) gestiti da un singolo controller; la corporation sostiene di aver ottimizzato la gestione tramite l’uso di meccanismi in multiplex, e di aver raggiunto prestazioni da 1,5 GBps in lettura e 1 GBps in scrittura .
Il disco demo di Seagate va ben oltre i 15 Terabyte in un singolo SSD commercializzati lo scorso marzo da Samsung , e l’azienda americana non è la sola a voler giocare un ruolo da protagonista nell’era dello storage a stato solido che infrange tutti i record in fatto di capacità e performance stellari.
Un altro colosso che prova a ritagliarsi una parte nel business è infatti Lenovo, che grazie alla collaborazione di Toshiba, Seagate stessa e altri ha dato origine al Progetto Spark ; il primo risultato delle ricerche è un SSD con capacità da 48 Terabyte , un disco in formato PCIe 16x capace di raggiungere un trasferimento dati da 12 Gigabit al secondo .
Le aziende informatiche si preparano alla rivoluzione dello storage prossima ventura, e parte di questa rivoluzione dovrebbe essere incarnata dalle memorie 3D Xpoint sviluppate da Intel in collaborazione con Micron. Chipzilla vuole che la nuova tecnologia – in via di commercializzazione entro la fine dell’anno sotto forma di SSD a marchio Optane – si diffonda quanto più e possibile, ed è quindi impegnata a garantire il funzionamento delle nuove unità di storage anche su sistemi basati su CPU AMD . Qualunque scheda grafica che supporta il protocollo ad alte prestazioni NVMe dovrebbe in effetti essere in grado di far funzionare gli SSD Optane, sostiene Intel.
Alfonso Maruccia