Seagate Technology continua a lavorare per aumentare le capacità di memorizzazione dei classici hard disk. Nel prossimo futuro le unità da 3,5 pollici potrebbero raggiungere capacità da 60 terabyte, grazie ad una nuova tecnica laser che prepara i bit alla scrittura con un “calore assistito” per ridurre l’interferenza magnetica tra le tracce.
L’azienda californiana dichiara di aver già raggiunto densità da 1 terabit per pollice quadrato con la tecnologia HAMR (Heat-Assisted Magnetic Recording), che consente di registrare molti più dati rispetto ad un lavoro eseguito con temperatura normale. Con la collaudata PMR (Perpendicular Magnetic Recording) utilizzata attualmente non è possibile andare oltre i 620 gigabit per pollice quadrato, sempre parlando di dischi da 3,5 pollici.
Per lavorare con il laser, e fare in modo che l’eccessiva vicinanza dei dati non mandi i tilt i bit archiviati, il sistema HAMR sostituisce anche il materiale utilizzato per le celle di memoria: in questo caso si parla di grani in uno speciale mix di ferro e platino, utilizzati al posto della solita lega cobalto-platino.
Il risultato ottenuto è indubbiamente importante per tutta l’industria dell’archiviazione, ma qualcuno fa notare che non si tratta comunque di record assoluto. Lo scorso anno i ricercatori dell’università di Singapore annunciarono di aver raggiunto una densità di memorizzazione capace di andare oltre i 3 terabit per pollice quadrato.
Roberto Pulito