OpenSea, il principale punto di riferimento per l’acquisto di NFT a livello globale (asset facilmente acquistabili anche in Italia tramite strumenti più noti quali Binance o Coinbase), ha introdotto un nuovo protocollo all’interno del proprio sistema per facilitare la solvibilità degli asset e facilitarne la circolazione. In parte si tratta di un intelligente processo evolutivo del meccanismo a monte del mercato NFT, dall’altra rappresenta un buon modo per favorire il rilancio di questo tipo di asset.
Seaport: NFT e baratto
Visto in prospettiva, il nuovo protocollo ha in parte a che fare con il baratto. Un segnale contraddittorio, per certi versi, ma in realtà assolutamente in linea con quello che è un mercato regolato soprattutto in termini di criptovalute, prive di quella stabilità di valore che si vorrebbe per considerarle moneta di scambio. La transazione viene dunque ad avere una nuova caratura con un protocollo che consente di comprare e vendere NFT con pagamenti promiscui.
Il protocollo, denominato Seaport, consente ad esempio ad un NFT del valore di 10 ETH di essere scambiato per 5 ETH più un altro NFT ad 5 ETH. Il valore sommato è il medesimo, ma la compravendita viene regolata senza passare giocoforza per lo stesso quantitativo di criptovalute. Il tutto viene a farsi ulteriormente più elaborato se ulteriori smart contract subentrano nella transazione ed in ogni caso un NFT viene ad essere un vero e proprio elemento di scambio al pari di qualsiasi altra criptovaluta contemplata negli scambi.
La maggior parte dei marketplace NFT consente solo vendite in cui una parte si impegna a offrire un NFT e l’altra ad effettuare un token di pagamento. Seaport usa un approccio differente: gli offerenti possono accettare di fornire un certo numero di articoli ETH, ERC20, ERC721 e ERC1155: questa è detta “offerta”. Affinché l’offerta possa essere accettata, i destinatari indicati dall’offerente devono ricevere un certo numero di articoli: questa è la “consideration“.
Il protocollo prevede pertanto maggiori opportunità con cui rendere più “liquido” il mercato dei Non-Fungible Token. Seaport è descritto nei dettagli sul blog OpenSea in ogni dettaglio: si tratta infatti di una novità di rilievo, che introduce al tempo stesso maggiori opportunità ed un più alto livello di complicazione. Occorre pertanto conoscerlo al meglio per poter muovere le proprie pedine con maggior intelligenza, ottimizzando gli asset a disposizione.
Seaport è un protocollo nativo per OpenSea, ma è open source e sarà dunque ampiamente disponibile. Dove trovarlo? Fin da subito, su Github.
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