OpenAI ha chiuso la lista d’attesa per SearchGPT, il suo motore di ricerca AI, avvisando via mail gli utenti iscritti che non sono stati scelti per testarlo.
Nella fase iniziale, l’accesso a SearchGPT sarà limitato a un gruppo esclusivo di 10.000 utenti. Questa decisione strategica consentirà all’azienda di monitorare attentamente le prestazioni del sistema e di apportare le necessarie modifiche per garantire un’esperienza di ricerca ottimale. OpenAI vuole evitare anche potenziali indicazioni errate o bizzarre, come la famosa colla sulla pizza di Google per non far scivolare il formaggio…
SearchGPT di OpenAI, un nuovo modo di cercare risposte
SearchGPT si propone di rivoluzionare il modo in cui cerchiamo informazioni online. Invece di digitare parole chiave e scorrere pagine di risultati, gli utenti potranno porre domande in linguaggio naturale e ricevere risposte dettagliate e comprensibili, come se stessero conversando con un esperto del settore in carne e ossa.
Una delle caratteristiche più impressionanti di SearchGPT è la sua capacità di mantenere il contesto della conversazione. Questo significa che gli utenti possono porre domande di follow-up e approfondire argomenti specifici senza dover riformulare il contesto ogni volta. Inoltre, il sistema è in grado di comprendere e rispondere a domande complesse, semplificando la ricerca di informazioni su temi articolati.
Verso un futuro di ricerca intelligente?
La chiusura della lista d’attesa per SearchGPT da parte di OpenAI è un passo importante verso la realizzazione di un motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale in grado di competere con Big G. Infatti, a differenza di Google che si basa su parole chiave e link, SearchGPT mira a fornire risultati più contestualizzati e conversazionali, seguendo un approccio simile a quello di Perplexity, un altro motore di ricerca AI emergente.
Limitando l’accesso a 10.000 utenti, OpenAI potrà raccogliere feedback preziosi per migliorare SearchGPT prima di un lancio pubblico più ampio, con l’obiettivo di proporsi come alternativa a Google e Perplexity nel campo della ricerca AI.