OpenAI ha svelato SearchGPT, un prototipo di motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo è rivoluzionare il modo in cui gli utenti cercano e interagiscono con le informazioni online, rispetto ai motori di ricerca tradizionali.
SearchGPT utilizza modelli linguistici avanzati di OpenAI per comprendere in modo più profondo le query degli utenti e fornire risposte dirette e contestualizzate, non solo liste di link. Per il momento, la tecnologia è ancora in fase di test limitato, ma rappresenta un passo coraggioso in un territorio a lungo dominato da Google (e insidiato da Perplexity AI).
La collaborazione con gli editori
Un aspetto che distingue SearchGPT è il suo impegno nelle partnership con gli editori. Nel corso dell’ultimo anno, OpenAI ha firmato accordi sui contenuti con diverse aziende del settore dei media, tra cui Vox Media l’editore di The Verge, The Atlantic, Axel Springer, Time e Financial Times.
SearchGPT è progettato per citare e collegare in modo evidente i contenuti degli editori. Le attribuzioni in linea e i link nominativi assicurano che gli utenti possano facilmente accedere al materiale di partenza, promuovendo una relazione simbiotica tra AI e media tradizionali.
Nicholas Thompson, CEO di The Atlantic, uno dei partner di OpenAI, sottolinea l’importanza di questo rapporto: “La ricerca tramite AI sta diventando un modo fondamentale per navigare in Internet, ed è fondamentale che la tecnologia valorizzi, rispetti e protegga il giornalismo e gli editori“.
SearchGPT, i risultati della demo non convincono
Come evidenziato da alcuni giornalisti che hanno provato il nuovo motore di ricerca SearchGPT di OpenAI, i risultati mostrati nella demo pubblica sono spesso imprecisi o addirittura sbagliati, non fornendo informazioni realmente utili agli utenti.
Per esempio, come racconta Matteo Wong su The Atlantic, quando un utente fittizio ha cercato su SearchGPT “Festival musicali a Boone North Carolina ad agosto“, tra i risultati è stato indicato l’An Appalachian Summer Festival dal 29 luglio al 16 agosto. In realtà però, verificando sul sito ufficiale, il festival è già iniziato a fine giugno e terminerà il 27 luglio, quindi le date fornite dall’AI erano completamente errate.
Questo dimostra che, nonostante i progressi nel campo delle intelligenze artificiali, tool come SearchGPT hanno ancora evidenti limiti nel fornire risultati precisi e realmente utilizzabili nel mondo reale. La strada per una ricerca AI affidabile sembra essere ancora lunga.
Il mercato altamente competitivo delle ricerca
L’ingresso di OpenAI nel mercato della ricerca si inserisce in un contesto di forte concorrenza in quello che, secondo le previsioni, sarà un settore altamente redditizio per la ricerca sull’AI. Startup come Perplexity hanno guadagnato rapidamente popolarità per i loro approcci innovativi alla ricerca e i giganti della tecnologia ne stanno prendendo atto.
All’inizio di quest’anno, Google ha lanciato AI Overview, migliorando i suoi risultati di ricerca con riassunti generati dall’AI, e proprio ieri Microsoft ha presentato la ricerca generativa di Bing. Quando un utente inserisce una domanda, la ricerca generativa di Bing crea una risposta personalizzata e dinamica. Il sistema comprende la domanda di ricerca, esamina milioni di fonti di informazioni, abbina dinamicamente i contenuti e genera i risultati della ricerca in un layout generato dall’AI
Mentre il panorama della ricerca si sta potenzialmente spostando, rimangono aperte le domande sulla privacy degli utenti, sull’accuratezza delle risposte generate dall’AI e sul modello economico che sosterrà questo nuovo approccio al reperimento delle informazioni.
SearchGPT per ora rimane un esperimento limitato
SearchGPT è attualmente in fase di test (gli account personali possono richiedere l’accesso), ma OpenAI prevede di integrare le funzionalità di maggior successo direttamente in ChatGPT in futuro. L’azienda è alla ricerca di feedback da parte di utenti ed editori per perfezionare il prototipo e migliorare aree come le informazioni locali e le ricerche commerciali.
Per ora, SearchGPT rimane un esperimento limitato. Ma la sua comparsa sottolinea il rapido ritmo dell’innovazione dell’AI e lascia presagire un futuro in cui la linea di demarcazione tra motori di ricerca e assistenti AI finirà per scomparire.