Non bastassero le polemiche, le discussioni e i problemi tecnici già scatenati dalla volontà di Microsoft di imporre Secure Boot come un meccanismo di sicurezza obbligatorio per i PC certificati Windows 8, ora ci si mette anche una denuncia di comportamento anticompetitivo contro la corporation presentata presso la Comunità Europea.
A far sentire la propria voce assolutamente contraria al boot firmato digitalmente (con chiavi crittografiche fornite in maniera esclusiva da Microsoft) è Hispalinux , associazione spagnola per la promozione dell’uso di Linux nel paese forte di 8.000 membri.
L’obbligo di “firma digitale” gestito in esclusiva da Microsoft sarebbe un comportamento anticompetitivo puro e semplice, denuncia Hispalinux alla Commissione, ed è un comportamento che avrebbe (avrebbe avuto, e avrà) effetti negativi sia per gli utenti che per l’industria del software europea.
La denuncia all’antitrust arriva dopo una presa di posizione forte dell’associazione spagnola contro Secure Boot risalente a qualche mese or sono, una posizione in cui tra l’altro viene ribadita la maggiore vulnerabilità dei sistemi operativi Windows in merito ai problemi di sicurezza, e in cui Secure Boot viene bollato come una barriera tecnica piuttosto che una nuova funzionalità utile a migliorare la sicurezza del PC.
La voce critica di Hispalinux si aggiunge dunque a quelle già levatesi alte dal fronte dell’open source, con Free Software Foundation e Linus Torvalds a contrastare – ciascuno a suo modo – l’adozione e i meccanismi di Secure Boot – e quindi la sostanziale sudditanza a Microsoft sin dai primi istanti di accensione del PC, anche nel mondo Linux.
La scelta di denunciare Microsoft di pratica anticoncorrenziale alla UE potrebbe infine risultare pericolosa per la corporation statunitense, che recentemente si è vista comminare una multa salata proprio a causa del mancato rispetto di accordi presi per limitare l’impatto della sua posizione dominante nel mercato dei PC.
Alfonso Maruccia