Clienti, partner, colleghi, persone incontrate ad un meeting, professionalità affini: perché la lingua dovrebbe essere un limite nelle possibilità di collegamento con chiunque possa migliorare la propria posizione lavorativa? LinkedIn ha annunciato una novità che va in questa direzione: ogni contenuto presente sul feed potrà essere tradotto in automatico , così che le diverse community accomunate da una differente lingua possano diventare un corpo solo.
L’idea è quella per cui LinkedIn possa diventare un social network dal valore aggiunto, in grado non soltanto di mettere in contatto le professionalità, ma anche utile a mettere a fattor comune idee, analisi e spunti. La lingua non è un limite quando ambo le parti ben sanno districarsi su un medesimo idioma, ma questo paradigma toglie ovviamente molte opportunità a livello di network. Ecco perché LinkedIn ha deciso di affossare questo limite attingendo alle tecnologie proprie di Microsoft (va ricordato come Microsoft abbia acquisito LinkedIn due anni or sono: la nuova funzione rappresenta pertanto l’estensione di un prodotto interno ad un asset proprio del medesimo gruppo).
Le medesime traduzioni utilizzate su Bing, Skype e Office saranno d’ora in poi disponibili anche sul LinkedIn feed grazie alle Microsoft Text Anaytics API (Azure Cognitive Service), la cui efficienza è già dimostrata sul campo ed il cui valore potrà ora essere moltiplicato dalle connessioni professionali del social network. Per vedere un post tradotto nella propria lingua sarà sufficiente cliccare sull’apposito pulsante ” see translation ” che consente l’automatica traduzione in più di 60 lingue (compreso l’Italiano).
Tale funzione sta per arrivare anche sull’app (sia iOS che Android) del network e LinkedIn promette performance sempre migliori a mano a mano che la qualità del servizio sarà ottimizzata dalle analisi di Redmond: ulteriori 562 milioni di utenti – a tanto ammonta il numero degli iscritti al network – si aggiungono alla platea delle persone raggiunte dal traduttore made in Microsoft offrendo ulteriori possibilità evolutive al servizio.
Sicuramente è strano che, su un social network dove i più sbandierano una conoscenza della lingua migliore di quanto non lo sia in realtà, occorra una funzione in grado di tradurre automaticamente i post per consentire una miglior fruizione dei contenuti. La realtà è probabilmente quella di un network le cui community sono tendenzialmente più internazionali (poiché più legate alla dimensione lavorativa che non ad una community locale) e quindi l’incidenza del vincolo linguistico è più forte e sentita.