Segnalazione dei pirati TV: proteste di Asstel

Segnalazione dei pirati TV: proteste di Asstel

Asstel ha criticato l'emendamento che stabilisce la responsabilità penale per i provider (ISP, VPN, DNS, CDN) che non segnalano l'accesso ai siti pirata.
Segnalazione dei pirati TV: proteste di Asstel
Asstel ha criticato l'emendamento che stabilisce la responsabilità penale per i provider (ISP, VPN, DNS, CDN) che non segnalano l'accesso ai siti pirata.

Uno dei due emendamenti approvati dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato impone ai prestatori di servizi l’obbligo di segnalare gli utenti che accedono allo streaming pirata. Asstel, associazione di categoria aderente a Confindustria che rappresenta la filiera delle telecomunicazioni, ha criticato la modifica alla legge sul diritto d’autore che introduce la responsabilità penale per gli operatori.

Non è utile per contrastare la pirateria

Asstel scrive nel comunicato stampa che l’avvio e il buon funzionamento della piattaforma Piracy Shield sono stati possibili grazie all’impegno degli operatori di telecomunicazioni nazionale. Gli ISP (Internet Service Provider) devono infatti bloccare l’accesso ai siti pirata entro 30 minuti dalla segnalazione effettuata dai titolari dei diritti.

Il successo del ‘piracy shield’, esperienza di riferimento anche a livello internazionale, non sarebbe stato possibile senza la fattiva collaborazione tra Autorità ed Operatori, la comunanza di interessi e l’importante capacità di ascolto delle esigenze di tutti gli attori da parte dell’Autorità. Gli Operatori di Telecomunicazioni, attraverso le proprie competenze distintive di progettazione e grazie alla loro alta professionalità, hanno contribuito in modo essenziale all’avvio della piattaforma e continueranno a garantire la propria collaborazione all’Autorità, per mettere a disposizione dell’Italia un digitale sicuro, affidabile e adatto alle esigenze delle persone.

Asstel sottolinea però che gli interventi di miglioramento della piattaforma dovrebbe essere effettuati attraverso un approccio collaborativo tra le parti interessate. Il riferimento è all’emendamento che introduce obblighi di notifica della condotta illecita a carico degli operatori di telecomunicazioni e la reclusione fino ad un anno in caso di omissione.

L’associazione evidenzia che le responsabilità penali “non sono coerenti con la natura di fornitori di servizi di accesso alla rete e con i principi generali dell’ordinamento delle comunicazioni stabiliti a livello comunitario“. Gli ISP dovrebbero “spiare” gli utenti per rilevare lo streaming pirata. È chiaro che non è possibile, soprattutto se viene usata una VPN che non registra le attività online (no log). Tra l’altro, i provider VPN potrebbero chiudere il servizio in Italia per non essere obbligati a rispettare la legge.

Fonte: Asstel
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Pubblicato il
30 set 2024
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