Le opinioni dei soldati americani pubblicate in rete vengono censurate? A questa domanda sta cercando una risposta Electronic Frontier Foundation che in una nota racconta le proprie vicissitudini per ottenere notizie certe sul programma AWRAC del Dipartimento della Difesa americano.
AWRAC, che sta per Army Web Risk Assessment Cell , è citato da alcune news militari come strumento pensato per prevenire la disseminazione online di informazioni che possano minacciare la sicurezza americana. Il timore di EFF è che ci sia di più, cioè che la vasta operazione di monitoraggio di quanto appare in rete si traduca in censure e indebite pressioni contro la libertà di espressione di personale delle forze armate.
“I soldati – spiega uno dei legali di EFF – dovrebbero essere liberi di esprimere le proprie critiche nel dibattito nazionale sulla guerra in Iraq. Se l’Esercito modifica o oscura le opinioni pubblicate dai soldati, gli americani hanno il diritto di sapere di questa attività”. EFF non chiede la chiusura del programma ma vuole imporre una dovuta trasparenza con la propria battaglia legale.
E proprio sui segreti di Stato sta prendendo il via una nuova singolare iniziativa in Italia che prende forma in una petizione online , nella quale si legge:
I sottoscritti cittadini italiani, iscritti regolarmente nelle liste elettorali del proprio Comune di riferimento, chiedono all’attuale Governo di:
– Rimuovere tutti gli Omissis e Segreti di Stato Esistenti fino alla conclusione della passata Legislatura connessi al reato di Strage, Criminalità Economica e Finanziaria, Terrorismo e Mafia, “Sicurezza Nazionale” ed in relazione ai rapporti con NATO e Qualunque Stato Estero.
– In Particolare i sottoscritti cittadini Preannunciano la propria astensione (a mezzo scheda nulla o week-end di vacanza) alle prossime consultazioni elettorali di rilevanza nazionale, se ANCHE Questo Governo e questo Parlamento dovessero manifestare la tradizionale insensibilità nei confronti dei contenuti di questa petizione.
Una protesta singolare, dunque, che – spiegano i promotori a Punto Informatico – ha l’obiettivo di raccogliere almeno 25mila firme . “La petizione – sottolineano – appare anomala nella forma: i “firmatari” si presentano come “iscritti nelle liste elettorali” e minacciano astensione alle prossime consultazioni elettorali qualora ANCHE i deputati dell’attuale legislatura dovessero manifestare la tradizionale insensibilità ai contenuti della petizione”.
Ampio spazio alla Petizione è stato dedicato dal sito satirico Nunvereggaechiù .