Lavorava presso l’azienda che si occupava di realizzare le copie promozionali di un film in uscita, ne ha realizzata una in più e l’ha immessa nei circuiti di file sharing . Il ventottenne Jack Yates è stato riconosciuto colpevole e condannato a trascorrere sei mesi dietro le sbarre. A nulla è servita la sua precedente dichiarazione di innocenza, smontata dall’accusa e sfociata in una piena ammissione di colpevolezza.
Volendo essere cinici, oltre al danno subito, va registrata anche una piccola beffa: il film in questione, ovvero The Love Guru , non ha ottenuto un grande successo pur comprendendo nel cast un attore acclamato come Mike Myers. I fatti si sarebbero svolti lo scorso anno, durante la campagna promozionale del film prossimo all’uscita in DVD: Yates, dipendente presso un’azienda incaricata da Paramount di realizzare una copia promozionale del film, non avrebbe resistito alla tentazione di effettuare un’ulteriore copia che sarebbe poi finita sul web e scaricata da circa 85mila utenti.
Ad incastrare il giovane sono state le registrazioni delle cam di sicurezza dell’azienda presso cui era impiegato: stando agli inquirenti, mostrano chiaramente l’imputato effettuare la copia e poi lasciare l’edificio a bordo della sua auto. Interrogato sulla vicenda, Yates avrebbe prima accusato i suoi ex colleghi, per poi ritrattare e prendersela con sua nonna, responsabile di aver dato la copia ad un suo cugino dopo la proiezione del film avvenuta durante il compleanno della stessa.
Successivamente, stando alla ricostruzione di Yates, questo fantomatico cugino avrebbe consegnato la copia ad un suo amico che risulterebbe essere l’ex coinquilino della persona che avrebbe definitivamente messo online l’intero film. Una ricostruzione che a detta degli inquirenti sarebbe stata poco credibile e che in seguito sarebbe stata contraddetta dall’ammissione di colpa del giovane, che si è dichiarato responsabile non solo di aver effettuato la copia, ma anche di averla consegnata ad altri individui, nei confronti dei quali al momento non penderebbero ancora provvedimenti legali.
Soddisfatta della decisione dei giudici si è detta Paramount, che tramite un portavoce ha comunicato di aver “apprezzato il lavoro di chi ha consolidato le leggi e ha permesso di arrivare a questo risultato”. “Noi prendiamo tutto ciò sul serio e continueremo a perseguire in maniera aggressiva chiunque abbia intenzione di rubare la nostra proprietà intellettuale” è il monito di Paramount, che ha anche lamentato ingenti danni monetari legati al lancio del titolo, danni che non hanno comunque impedito alla pellicola di aggiudicarsi il Razzie Award come peggior film dell’anno.
Vincenzo Gentile