Sei un suicida? Te lo dice una cam

Sei un suicida? Te lo dice una cam

Non si parlerà d'altro alla Conferenza di Cardiff sulle capacità visive delle macchine. Una cam saprà individuare il killer o il suicida tra la folla, basandosi sui tempi dei suoi movimenti. Minority Report insegna
Non si parlerà d'altro alla Conferenza di Cardiff sulle capacità visive delle macchine. Una cam saprà individuare il killer o il suicida tra la folla, basandosi sui tempi dei suoi movimenti. Minority Report insegna


Roma – Molti hanno accolto con un certo scetticismo le prime notizie sul sistema di telecamere a circuito chiuso che sarebbe in grado di identificare comportamenti sospetti di individui anche quando si trovano all’interno di una folla di persone.

Eppure è proprio questo il tema di un incontro che si è tenuto in questi giorni alla British Machine Vision Conference della Cardiff University britannica, un meeting scientifico pensato per fare il punto sul progresso nella tecnologia di visualizzazione nelle macchine.

Paul Rosin, docente della Facoltà di Scienze Informatiche dell’Università, ha dichiarato al The Times che “uno studio condotto in collaborazione con la Metropolitana di Londra per monitorare le folle sulle piattaforme ha scoperto che è possibile identificare gli individui che potrebbero buttarsi sotto un treno in arrivo, aggredire qualcuno o distruggere qualcosa, il tutto lavorando sulla lunghezza del tempo in cui rimangono immobili”.

La teoria di Rosin è che un individuo che in una folla o in un ambiente come quello della metropolitana rimane fermo per un certo periodo di tempo, come una decina di minuti, è qualcuno che “ha qualcosa da nascondere” o che comunque segue “un comportamento decisamente anormale”.

Applicato ad un sistema di sorveglianza con telecamere, il sistema che Rosin sta mettendo a punto sarebbe in grado quindi di individuare tutti i “comportamenti anomali” ancora prima che siano messi in atto…

La tecnologia si fonda su un insieme di lenti attraverso le quali vengono registrate numerose immagini e poi comparate tra di loro per evidenziare il comportamento di chi viene ripreso. Una soluzione che Rosin ammette essere ancora in piena fase di sviluppo e che potrebbe richiedere un altro quinquennio di lavoro.

Al quotidiano londinese la Metropolitana di Londra, dal canto suo, ha fatto sapere che ogni anno si verificano circa 100 tentativi di suicidio. Una portavoce dell’azienda ha dichiarato: “Abbiamo probabilmente più telecamere a circuito chiuso di chiunque altro nel mondo, è una tecnologia che conosciamo bene. Ne abbiamo bisogno non solo per la prevenzione dei crimini ma perché noi trasportiamo più di tre milioni di persone al giorno. Non conta quanto personale abbiamo, non possiamo guardare tutto dappertutto in qualsiasi momento”.

Sull’individuazione di una persona prima che commetta un “atto improprio”, tema di fondo dell’ultimo film di Steven Spielberg (Minority Report), il mese scorso una certa polvere l’ha suscitata un sistema di schedatura della polizia americana del Delaware, teso a schedare i “criminali” prima che effettivamente compiano dei delitti…

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Pubblicato il
5 set 2002
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