Il cane bionico è fra noi: sopravvissuto ad una una malattia e all’amputazione di un arto, è tornato a scodinzolare su quattro zampe. Una delle zampe è una protesi, un assaggio di quello che il prossimo futuro potrebbe riservare agli esseri umani.
Protagonista di questa evoluzione, e di una storia commovente, è Coal , un quattrozampe di otto anni e mezzo che a causa di un tumore ha dovuto subire l’amputazione dell’arto anteriore sinistro. Ora “indossa” una vera e propria zampa bionica .
Reg Walker, il padrone di Coal, ha speso 10mila sterline con le quali il suo cane è tornato a vivere. La particolare lega con cui è costruita questa protesi sembra consentire l’integrazione ideale con pelle e ossa, senza alcun rigetto.
Il padrone di Coal, guardia giurata impegnata nell’industria musicale, è entusiasta del risultato dell’operazione. Il cane, infatti, a giudizio degli esperti avrebbe dovuto essere abbattuto: le altre tre zampe non sarebbero state sufficienti per sorreggerlo a lungo. Ma “ora il mio cane ha una qualità di vita assolutamente normale, che prima non avrebbe potuto avere”, dice Walker.
Noel Fitzpatrick , il veterinario che ha portato a termine l’operazione, sostiene che si tratta del primo intervento ad offrire una compatibilità così elevata: “Si tratta del primo impianto a cui pelle ed ossa crescono naturalmente intorno. Per anni si è tentato di ottenere questo risultato: ora, con questa nuova concezione, si ottiene una vera copertura da parte della pelle e la perfetta connessione con il metallo”.
L’esperienza felicemente conclusa da Fitzpatrick pone dunque un’altra pietra miliare nella scienza medica: i luminari assicurano che a breve gli arti bionici potranno venire in aiuto di tutti gli esseri umani.
Marco Valerio Principato