Per il momento si tratta solo di prove tecniche, ma molto presto i messaggi che giungono sui cellulari degli utenti Twitter di mezzo mondo potrebbero contenere pubblicità . Il limite di 140 caratteri, meno di un SMS, acquisterebbe davvero un significato nuovo: ma si tratta, per il momento, solo di indiscrezioni.
Se ne sono accorti per primi quelli di This is going to be BIG , che in fondo ad un messaggio giunto sul cellulare hanno visto comparire una riga in più : “Tip: Wow, you look *good*”. Un formato che a prima vista potrebbe anche trarre in inganno, e sembrare parte del messaggio originale: ma in futuro, spiega chi è pratico di queste faccende, se la risposta degli utenti sarà positiva quei pochi caratteri potrebbero trasformarsi in veri e propri inserti pubblicitari.
Ma come funzionerà la pubblicità su Twitter? L’ipotesi formulata è una specie di AdSense sul testo del messaggio, allo scopo di fornire lo slogan più azzeccato per l’occasione. Uno strumento piuttosto invasivo, dicono , per chi messaggia: ma decisamente accattivante per una azienda , vista la viralità che ha acquisito Twitter nella vita dei suoi utenti. E se invece questi ultimi non dovessero gradire la trovata, la casa madre ha già pronta una alternativa.
Lo spiega sul The Guardian il fondatore di Twitter, Ev Williams : “Piuttosto che infilare pubblicità nella comunicazione personale, vogliamo fare in modo che ci siano persone o entità che valga la pena di seguire”. Una azienda, cioè, potrebbe avere il suo account attraverso il quale postare notizie su offerte o sconti : e la possibilità di cogliere per primi queste offerte, o di poterne usufruire solo venendone a conoscenza con Twitter, costituirebbe un polo di attrazione per i consumatori. L’ interesse di Google per uno strumento analogo come Jaiku , dimostra inoltre la vitalità del settore.
La crescita di Twitter, insomma, procede. Nonostante i limiti di una piattaforma che ogni tanto traballa, sono ormai 350mila gli aficionado che ogni giorno si scambiano saluti, pettegolezzi, segnalazioni: c’è chi twitta solo di fatti personali (“fatta colazione”, “pranzato”, “cena con amici”), chi segnala notizie interessanti e le commenta con i suoi followers, chi rompe le scatole assillando il prossimo coi suoi drammi quotidiani e chi invece fa di tutto un po’.
Negli ultimi mesi il sito è stato oggetto di restyling, ci sono stati interessanti aggiunte ai tool a disposizione del pubblico e fioccano le applicazioni di terze parti . Sono in molti, anche tra i professionisti e le aziende di informazione, ad utilizzarlo come strumento immediato per le news , raggiungendo velocità di diffusione a volte superiori ad altri media, e fioccano pure le partnership .
Twitter ha acquisito così tanta popolarità da attirare l’attenzione dei politici : negli USA cinguettano i candidati alle primarie per la presidenza, e in Italia l’ultimo in ordine di tempo è il ministro dell’agricoltura in carica, Paolo De Castro , a sua volta preceduto da Walter Veltroni e dal ministro Rosy Bindi . Mentre la seconda si limita a riportare le sue impressioni e le sue dichiarazioni sulla situazione politica, Veltroni pare davvero aver colto lo spirito di Twitter: messaggi a tutte le ore, scambio di opinioni con i suoi followers e una buona mescolanza di argomenti pubblici e privati .
Eh sì, perché in fondo Twitter bisogna pure capirlo: una via di mezzo tra un blog e un programma di instant messaging , uno strumento per rendere pubblico quasi tutto della propria esistenza. Con delle regole tutte sue, fatte per essere infrante: altrimenti che rivoluzione sarebbe ?
Luca Annunziata