Mamma li turchi! Una crew di defacer di origine turca, Spy Hack Team , “firma” in queste ore la home page del sito del senatore dell’UDC Amedeo Ciccanti. Che nell’ambito di una conferenza stampa venerdì scorso ha annunciato una denuncia contro ignoti per il cracking del proprio sito.
Mentre scriviamo, vale a dire alcuni giorni dopo l’attacco, la home page del sito del senatore rimane quella con cui la crew ha sostituito la pagina originale, un defacement che porta con sé una qualche rivendicazione politica.
Secondo Ciccanti il sito “è vittima di un attacco” “da alcuni giorni”. Non si può escludere che, come accade con molti defacement, sia sufficiente sostituire la home page per ripristinare quella precedente, magari dopo aver svolto i controlli di rito sul server e aver tappato la falla che è stata sfruttata dai defacer per accedervi. Ma, per ora, ciò non è stato fatto.
Ciccanti non sa peraltro spiegarsi il motivo dell’attacco, “anche se non ho paura perché non ho fatto niente di male”. “L’unico collegamento a cui ho pensato – ha dichiarato – è un articolo che ho scritto sul mio sito in merito all’uccisione del sacerdote italiano Don Santoro in Turchia. Avevo fatto riferimento ad un sito di
estremisti, forse da qui sono risaliti a me”. Non sembra avere tutti i torti: l’immagine pubblicata sul sito del senatore, come su altri siti defacciati dalla crew, linka a spygroup.org , un sito sulla cui home page si parla espressamente, tra le altre cose, di Ciccanti.
Con la sua denuncia in conferenza stampa, Ciccanti intende “solo mettere in guardia tutti dai pericoli del cyberterrorismo che, da quanto si apprende, è un fenomeno in espansione. Su Internet sono disponibili istruzioni e materiali per attaccare e sabotare siti web”. In verità ce ne sono anche per ripristinare le home page o creare il backup di un sito.