SEO, Google punisce RapGenius

SEO, Google punisce RapGenius

Il sito dedicato alla condivisione dei testi musicali è stato rimosso dai risultati di ricerca per aver violato le linee guida di Big G
Il sito dedicato alla condivisione dei testi musicali è stato rimosso dai risultati di ricerca per aver violato le linee guida di Big G

Quello appena trascorso è stato un Natale indimenticabile per Rap Genius, il sito dedicato alla condivisione e al commento di testi musicali che conta sul contributo diretto degli utenti. Dopo una serie di screzi, Google ha deciso di rimuovere ogni contenuto dai risultati del motore di ricerca lasciando a bocca asciutta chiunque volesse approdare sul sito. È risultato colpevole di aver violato alcune regole sacre imposte da Mountain View per scalare la piramide e arrivare in cima ai risultati proposti da Google.

Così se prima era sufficiente digitare le iniziali del servizio per visualizzarne i risultati, ora RapGenius.com è scomparso dai radar delle ricerche e per scovarlo bisogna pazientare fino alla quinta pagina di risultati: un cambiamento radicale destinato a dimezzare l’agognata visibilità inseguita dai tre fondatori Mahbod Moghadam, Tom Lehman e Ilan Zechory, compagni di università a Yale e ideatori di un sito che ha superato il milione di contatti unici al mese e ottenuto a fine 2012 un finanziamento da quindici milioni di dollari da parte di Andreessen Horowitz. Una valanga di soldi che il trio ha sfruttato al meglio riuscendo a catalizzare l’attenzione sul loro sito e scalare, quindi, l’ambita graduatoria di Google. Un obiettivo inseguito a tutti i costi, incluse pratiche non propriamente limpide che alla lunga sono diventate di pubblico dominio abbattendo la credibilità del blog, già messa a dura prova dall’accusa di violazione del copyright avanzata dalla National Music Publishers’ Association.

La pietra dello scandalo è stata scagliata da John Marbach, contattato da RapGenius per un’affiliazione basata sullo scambio di link, utile a RapGenius per incrementare la popolarità attraverso collegamenti che rimandano al sito sparsi su una miriade di blog meno noti che diventano così preziosi portatori di nuova audience. Marbach ha pubblicato sul suo blog l’intero scambio via e-mail con Mahbod Moghadam stigmatizzando il comportamento di RapGenius e richiamando l’attenzione sui link in questione, tredici brani di Justin Bieber, che si presentavano come “innaturali” (privi cioè di un nesso con l’articolo redatto nelle righe sopra) violando quindi la politica di Google. Immediato è stato, quindi, l’intervento di Matt Cutts, boss delle penalizzazioni inflitte da BigG, che ha deciso di rimuovere in maniera quasi definitiva la presenza di RapGenius tra i risultati delle ricerche.

Per giustificare la pessima figura, il trio di RapGenius ha scritto una lettera aperta scusandosi per l’operato e puntando l’indice su concorrenti come AZLyrics.com , Metrolyrics.com e Lyricsfreak.com , contenitori di testi musicali che – a loro parere – si sarebbero macchiati di misfatti ben peggiori. Quanto alla pratica scorretta, invece, RapGenius sostiene che si tratti di una tecnica non molto diffusa e quindi teoricamente semplice da debellare. Nelle ultime ore, poi, il team del sito ha spiegato che sta lavorando insieme a Google per risolvere il problema e attuare i cambiamenti necessari per rispettare la politica di Mountain View chiedendo pazienza ai fan di RapGenius, promettendo che tornerà a fornire testi, commenti e interpretazioni dei brani musicali come e meglio di prima.

Alessio Caprodossi

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
30 dic 2013
Link copiato negli appunti