Il GIP Luca Milani ha convalidato il sequestro preventivo d’urgenza di oltre 121 milioni di euro nei confronti di Amazon Italia Transport effettuato dalla Guardia di Finanza il 23 luglio su richiesta dei PM Paolo Storari e Valentina Mondovì. L’azienda di Seattle ha respinto le accuse, affermando che rispetta tutte le leggi.
Risposta di Amazon
Dall’indagine sono emerse diverse irregolarità, tra cui la somministrazione illecita di manodopera da parte di cooperative, consorzi e società di capitali attraverso fittizi contratti di appalto sottoscritti mediante il programma Delivery Service Partner (DSP). In realtà i corrieri, pur essendo formalmente dipendenti di queste società, sono gestiti da Amazon Italia Transport che organizza la loro attività, verifica il loro operato e fornisce gli strumenti informatici necessari.
Considerata l’accusa di frode fiscale con omesso versamento di IVA e degli oneri di natura previdenziale e assistenziale, la Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 121 milioni di euro. Il GIP Luca Milani ha convalidato il sequestro e fissato al 31 ottobre l’udienza per discutere la richiesta avanzata dai PM del divieto di pubblicizzare per un anno propri servizi e beni a carico della società.
Amazon ha respinto le accuse, dichiarando di rispettare le leggi:
Rispettiamo tutte le leggi e le normative vigenti in ogni paese in cui operiamo e richiediamo che le aziende che lavorano con noi facciano lo stesso. Abbiamo definito standard elevati e un codice di condotta che anche i nostri fornitori di servizi di consegna devono rispettare per poter lavorare con noi. Il nostro codice di condotta è disegnato in modo tale da garantire che gli autisti lavorino in un contesto sicuro e abbiano compensi e orari di lavoro adeguati. Effettuiamo regolarmente verifiche di idoneità per assicurare la conformità al codice di condotta e interveniamo se riscontriamo che un nostro fornitore non rispetta tali aspettative. Continueremo a collaborare prontamente con le autorità competenti nel corso dell’indagine.
L’azienda ha inoltre aggiunto:
Non usiamo cooperative, non consentiamo il subappalto e tutti i corrieri sono assunti direttamente dai fornitori di servizi di consegna, al livello G1 del CCNL Trasporti e Logistica. Amazon collabora con decine di fornitori di servizi di consegna che forniscono opportunità lavorative a migliaia di persone che si occupano di consegnare gli ordini ai nostri clienti in Italia. In qualità di titolari di aziende indipendenti, ogni fornitore di servizi di consegna è responsabile della gestione dei propri risultati. Amazon si impegna a garantire che le tariffe che paghiamo ai nostri fornitori di servizi di consegna siano adeguate a supportarli a operare con successo e siano discusse regolarmente con i DSP nell’ambito del rapporto contrattuale. Lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori per definire insieme obiettivi realistici che non mettano pressione su di loro o sui loro dipendenti.
Per quanto riguarda infine l’uso dei software di monitoraggio dei corrieri, Amazon ha dichiarato:
Utilizziamo una tecnologia che prende in considerazione molteplici aspetti, tra cui la quantità di pacchi da consegnare, la complessità della rotta e delle distanze da percorrere, inclusi i tempi per le pause, per determinare il numero di consegne che un autista può effettuare in sicurezza durante il suo turno di lavoro. L’utilizzo di tecnologie come queste costituisce uno standard per il settore: la maggior parte delle società di logistica utilizza tecnologie molto simili per essere in grado di informare i clienti in tempo reale sullo stato della consegna. Gli autisti sono comunque liberi di decidere se utilizzare o meno la funzione di navigazione.