Google ha presentato una denuncia alla Commissione europea per evidenziare le pratiche anticoncorrenziali attuate da Microsoft nel settore del cloud computing. L’azienda di Redmond viene accusata di abusare della sua posizione dominante nel mercato per ostacolare il passaggio ad un servizio diverso da Azure. Lo scontro tra le due Big Tech dura da oltre due anni (anche in Regno Unito e Stati Uniti).
Scontro sul cloud
Gli attuali leader del mercato cloud sono Microsoft e Amazon Web Service. Google occupa il terzo posto con un market share inferiore al 10%. Secondo l’azienda di Mountain View, Microsoft sfrutta la dipendenza dei clienti dai software Windows per ostacolare il passaggio ad un servizio concorrente.
Nella denuncia è scritto che i software Windows possono essere utilizzati su Azure senza spendere nulla. Ma se un cliente decide di usare Windows su un altro servizio cloud, Microsoft impone una “penale”, ovvero il pagamento maggiorato (fino al 400%) di nuove licenze per Windows Server.
Amit Zavery, Vice Presidente di Google Cloud, ha dichiarato che la Commissione europea deve obbligare Microsoft a rimuovere queste restrizioni. Se un cliente ha già pagato la licenza deve poter usare qualsiasi piattaforma cloud. La denuncia non comporta automaticamente l’avvio di un procedimento formale. Un’indagine preliminare era stata avviata oltre un anno fa, ma non ci sono novità in merito. Un’indagine approfondita è in corso nel Regno Unito e terminerà entro agosto 2025.
Microsoft ha recentemente sottoscritto un accordo con CISPE per porre fine allo scontro iniziato nel 2022. Google aveva offerto ai provider cloud 470 milioni di euro per impedire l’accordo, ma la somma è stata rifiutata.
Un portavoce di Microsoft ha dichiarato:
Microsoft ha risolto amichevolmente simili preoccupazioni sollevate dai provider cloud europei, anche se Google sperava che avrebbero continuato a fare causa. Non essendo riuscita a convincere le aziende europee, ci aspettiamo che Google non riesca a convincere la Commissione europea.