Ofcom, l’equivalente britannico dell’italiana AGCOM, ha completato uno studio sui servizi cloud offerti dai leader del mercato, ravvisando diverse criticità, tra cui quelle che ostacolano gli utenti nel passaggio ad un provider concorrente. Per questo motivo ha chiesto alla CMA (Competition and Markets Authority) di avviare un’indagine su AWS, Microsoft e Google. Sullo stesso argomento ci sono “attriti” tra Google e Microsoft in Europa.
AWS, Microsoft e Google: possibile indagine
Lo studio di Ofcom, avviato nel mese di ottobre 2022, riguarda i servizi cloud disponibili nel Regno Unito. L’autorità ha rilevato l’esistenza di alcune pratiche che rendono difficile il passaggio da un provider all’altro e l’uso di fornitori multipli. Essendo i leader del mercato UK, i principali “indiziati” sono Amazon e Microsoft con i loro servizi AWS e Azure che hanno un market share combinato del 60-70%, mentre Google Cloud possiede una quota del 5-10%.
Lo studio di Ofcom ha evidenziato tre criticità principali. I tre provider dominanti applicano prezzi superiori a quelli della concorrenza e chiedono il pagamento di una commissione per il trasferimento dei dati. Questi costi ostacolano la scelta di un fornitore più economico o l’uso di provider multipli.
I tre provider impongono inoltre restrizioni tecniche per impedire l’interoperabilità. Questa pratica è stata evidenziata anche da OVHcloud nella denuncia contro Microsoft presentata alla Commissione europea. Per evitare l’avvio di un’indagine formale, Microsoft ha proposto alcune modifiche contrattuali.
La terza criticità riscontrata da Ofcom riguarda la disponibilità di sconti solo se il cliente usa il servizio cloud in esclusiva, anche se esistono alternative di migliore qualità. Tali restrizioni hanno già avuto conseguenze sul mercato, in quanto alcuni provider hanno incrementato i prezzi al momento del rinnovo contrattuale. Pertanto Ofcom ha chiesto alla CMA di avviare un’indagine antitrust.