La Commissione europea potrebbe avviare un’indagine sul business cloud di Microsoft. Alcuni clienti dell’azienda di Redmond lamentano condizioni contrattuali svantaggiose che impediscono o rendono meno conveniente l’uso di Windows e Office sui servizi di Amazon e Google. Il Presidente Brad Smith ha tuttavia promesso cambiamenti per risolvere le problematiche evidenziate.
Microsoft ostacola la concorrenza?
I rivali e alcuni clienti sostengono che Microsoft sfrutta il suo potere dominante nel mercato dei sistemi operativi e dei software di produttività per ostacolare la concorrenza nel mercato del cloud computing. L’azienda di Redmond ha aggiornato tre anni fa i termini delle licenze, aumentando i costi per l’uso di Windows e Office su Amazon Cloud Services e Google Cloud. In alcuni casi non è proprio consentito l’uso dei due software sui servizi cloud concorrenti. Questa è la pratica evidenziata da OVHcloud nella sua denuncia.
Bloomberg ha ricevuto conferme da diversi clienti. Uno di essi non ha potuto usare Office su AWS, mentre un altro ha abbandonato l’idea di passare a Google Cloud perché Microsoft chiede un aumento di 50 milioni di dollari per cinque anni. L’azienda di Redmond, che domina il mercato dei sistemi operativi e dei software di produttività, vuole quindi “legare” Windows e Office ad Azure. Ciò è vietato dalle leggi antitrust.
Il Presidente Brad Smith ha dichiarato che le modifiche del 2019 non sono state introdotte per ostacolare la concorrenza. Quelle evidenziate dai clienti sono “conseguenze non intenzionali”. Microsoft promette quindi di trovare una soluzione. Gli attuali accordi di licenza prevedono però che alcuni software non possono essere distribuiti su servizi cloud diversi da Azure oppure è necessario pagare prezzi più alti.