L’attivazione è spesso ottenuta con meccanismi poco trasparenti, il risultato emerge solo con il prosciugarsi del credito telefonico o con bollette inaspettate: gli operatori mobile italiani persistono nel tentativo di sviluppare un mercato dei servizi premium e l’Antitrust italiano, che da tempo vigila sulla questione, ha irrogato nuove sanzioni.
A seguito delle segnalazioni dei consumatori, l’AGCM aveva avviato un’istruttoria nell’estate del 2014, culminata all’inizio del 2015 in sanzioni cospicue: si era rilevato che Telecom, Vodafone, Wind e H3G adottassero pratiche commerciali scorrette nel proporre i servizi premium utilizzati via Internet da terminale mobile. Servizi spesso non richiesti dal consumatore, ma attivati inconsapevolmente: le sanzioni irrogate nel mese di gennaio, 1,7 milioni di euro a Telecom Italia e H3G e 800mila euro a Wind e Vodafone, non sono evidentemente servite a dissuadere gli operatori.
L’AGCM ha ora rilevato che gli operatori non abbiano ottemperato alle richieste del mese di gennaio, implementando delle soluzioni inadatte a informare l’utenza e a tutelarla da abbonamenti involontari, e abbiano dunque persistito nel “non acquisire un consenso pienamente consapevole del consumatore per l’acquisto dei servizi premium attraverso la navigazione su Internet con telefoni cellulari”. Per questo nuove sanzioni calano ora sugli operatori. TIM è stata sanzionata per 583mila euro, Vodafone e H3G per 400mila euro, Wind per 350mila euro, multe calcolate principalmente in proporzione al fatturato degli operatori.
Nel corso di questi mesi gli operatori manchevoli hanno provveduto all’aggiornamento delle documentazioni contrattuali e informative per renderle più chiare, hanno in diverse modalità disposto la possibilità di ottenere rimborsi e Vodafone ha ad esempio introdotto un meccanismo per bloccare tutti i servizi premium. Sono stati posti in essere dei controlli sui soggetti terzi che erogano i servizi a pagamento e sono stati introdotti sistemi di i-frame che impediscano al fornitore si servizi l’accesso al numero di telefono prima dell’autorizzazione fornita dall’utente, nell’area di acquisto dell’operatore stesso. Questi aggiornamenti, però, non sono stati ritenuti sufficienti dal Garante, volti a limitare le pratiche scorrette dei fornitori di servizi terzi, ma non abbastanza stringenti per prevenire le attivazioni involontarie, per cui è ancora sufficiente un unico click, o tap.
Solo H3G, al primo ottobre, ha introdotto un sistema sistema di accettazione basato su una doppia conferma , mentre
Vodafone ha promesso l’implementazione entro il 15 ottobre di un sistema analogo che preveda il doppio click, TIM l’ha programmata per l’ultima settimana di ottobre e Wind entro il mese di ottobre.