Secondo una recente ricerca svolta da HRS, l’Italia occupa le posizioni di coda nella particolare classifica che premia le nazioni con la migliore copertura WiFi nelle strutture ricettive alberghiere . Alle spalle del Belpaese solo Grecia e Spagna, in una classifica che mette in evidenza i limiti dell’offerta turistica che penalizzano dunque il gradimento del soggiorno da parte dei visitatori: una parte importante del viaggio, negli ultimi anni, è costituita dalla comunicazione con i propri contatti in tempo reale durante tutto il soggiorno. E la questione è ancora più pressante nel caso in cui gli ospiti di un hotel siano in viaggio d’affari.
La classifica è guidata, non sorprendentemente, dalla Svezia: l’85 per cento degli alberghi censiti nel paese nordico offre WiFi gratuito in tutta la struttura. Più sorprendenti, ma fino a un certo punto, le altre posizioni sul podio e appena sotto: la Turchia sfiora il primato con l’84,8 per cento, ma nelle prime dieci posizioni si piazzano molti paesi dell’Europa orientale (basti citare la Polonia con un rispettabile 80,5 per cento). L’Italia come detto viaggia molto indietro, assestandosi solo al 58,5 per cento : è un dato in miglioramento rispetto alla rilevazione precedente (fermatasi al 53 per cento), ma che ancora una volta pone l’accento se ce ne fosse bisogno sul ritardo culturale e infrastrutturale del nostro paese.
Il WiFi gratuito presente liberamente in tutto l’edificio, camere comprese, è una delle qualità dell’offerta alberghiera che più di altre viene percepita durante il soggiorno. In questo senso un’offerta insufficiente è valutata al pari dell’assenza completa del servizio: un wireless lento e scadente non garantisce di poter pubblicare foto e video sui social network e, peggio ancora, limita la possibilità per i viaggiatori che debbono lavorare in camera di svolgere al meglio i propri doveri e ottimizzare la permanenza lontano da casa. Senz’altro all’Italia vanno riconosciute delle attenuanti: il Decreto Pisanu ha per anni congelato lo sviluppo della tecnologia senza fili nel Belpaese, e la sua cancellazione ha creato un vuoto che va colmato dotandosi di un’infrastruttura che può essere complicato realizzare rapidamente e senza costi ingenti.
Gli hotel che mancano di un servizio WiFi ma intendono dotarsene, o che ne gestiscono uno in modo “casalingo” con scarsi risultati, possono decidere di rivolgersi a un soggetto terzo per esternalizzare la gestione di Internet wireless. Teracom , azienda marchigiana, si è impegnata da tempo in questo settore: il suo servizio TeraWiFi è un pacchetto chiavi in mano per le strutture ricettive di ogni tipo ( dall’hotel al camping ), e può essere testato gratuitamente direttamente nei locali a cui sarà destinato senza la necessità di lavori di cablaggio. È possibile prevedere diverse formule di utilizzo per i clienti (1 ora gratis, totale gratuità o pacchetti a pagamento), con conseguenti canoni mensili azzerabili o nell’ordine di poche decine di euro per la struttura. Il tutto con hardware e software già sviluppati e testati da Teracom, che di fatto offre una soluzione chiavi in mano per rispettare le normative e offrire un servizio adeguato alla domanda su tutta la superficie che si desidera coprire.
Per avvicinare ulteriormente l’azienda al cliente, in questo caso la struttura alberghiera o qualsiasi altra attività aperta al pubblico, Teracom ha anche lanciato un programma di affiliazione per professionisti con la classica forma del franchising . In questo modo TeraWiFi godrà della presenza direttamente sul territorio di agenti specializzati nella creazione e gestione del servizio wireless per il turismo, formati direttamente dalla casa madre ma totalmente indipendenti nello svolgimento del proprio lavoro. La rete di hotspot Teracom è già forte di centinaia di installazioni, anche in grandi strutture come i parchi di divertimenti: prova della bontà e solidità del modello, che può costituire una risorsa sia per gli hotel che per i futuri agenti.