Con la firma del Protocollo d’Intesa tra la Ministra per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano e il Ministro per le Politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, nasce ufficialmente oggi il cosiddetto “Servizio Civile Digitale“.
L’iniziativa è volta ad accrescere le capacità e le competenze digitali dei cittadini e favorire l’uso dei servizi pubblici digitali per promuovere il pieno godimento dei diritti di cittadinanza, per diffondere un approccio consapevole alla realtà digitale e per agevolare la collaborazione tra Pubblica amministrazione, enti e cittadini.
Servizio Civile Digitale
L’obiettivo è di arrivare almeno a 1000 operatori volontari impiegati come “facilitatori digitali” fin dal primo anno di sperimentazione. Ad ognuno di questi giovani sarà erogata specifica formazione per operare sui territori in aiuto di persone che hanno bisogno di supporto nell’utilizzo delle tecnologie.
L’Italia non solo è un Paese con un’età media molto alta, ma è anche la nazione con il minor quantitativo di “digital skill”, soprattutto nella fascia di popolazione over-55. Per questo motivo il tentativo è quello di investire sui più giovani e sulla loro “naturale” capacità con i nuovi strumenti, così che possano farsi apostoli di innovazione abilitando i più anziani all’utilizzo di quegli strumenti che possono facilitarli nel rapporto con la Pubblica Amministrazione.
Se la digitalizzazione non riguarda tutti non è una rivoluzione: per i giovani arriva il servizio civile digitale pic.twitter.com/IKKzd6WjII
— Paola Pisano (@PaolaPisano77) December 28, 2020
“L’avviso pubblico per la presentazione di programmi di intervento e progetti per il Servizio civile digitale“, spiega il Ministero dell’Innovazione, “sarà rivolto agli enti accreditati presso l’Albo del Servizio civile universale e pubblicato all’inizio del nuovo anno sul sito del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale“. Per gli enti che aderiranno all’iniziativa è previsto un percorso formativo di accompagnamento. Spiega la Ministra Pisano:
Le ragazze e i ragazzi del Servizio civile digitale saranno impegnati nell’aiutare i cittadini, a partire dalle persone anziane e da coloro che hanno meno confidenza con le tecnologie, ad ottenere e utilizzare i nuovi servizi digitali della Pubblica amministrazione come il Sistema pubblico di identità digitale (Spid) oppure l’app “Io” per accedere ai servizi pubblici da cellulare. Credo fortemente nel passaggio di competenze tecnologiche dai più giovani e tecnologici verso generazioni meno digitali ed è per questo che mi sono spesa fin dall’inizio del mio mandato per realizzare questo progetto. E’ soprattutto compito dello Stato fare in modo che nessun cittadino sia lasciato indietro, in particolare chi ha più difficoltà nell’uso di nuovi servizi digitali. Se la digitalizzazione non riguarda tutti come si potrà parlare di “rivoluzione digitale”?
Al termine del primo anno di sperimentazione, il progetto diventerà strutturale nelle iniziative di digitalizzazione del Paese, con nuove progettualità garantite anche dal piano Next Generation EU. L’incontro tra generazioni può avere effetti particolarmente positivi, sempre e comunque: la declinazione del Servizio Civile Digitale avrà un ruolo particolarmente importante soprattutto a vantaggio di chi ha maggiori difficoltà con gli strumenti online.