Il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale ha pubblicato la graduatoria dei programmi ammessi nell’avviso sperimentale del Servizio Civile Digitale.
Servizio Civile Digitale, si parte
Sono 45 i programmi ammessi (su 76 proponenti), 103 i progetti (pdf), 400 gli enti del terzo settore e le amministrazioni partecipanti, 1000 i giovani coinvolti:
Le attività di facilitazione ed educazione digitale verranno realizzate in sedi istituzionali di formazione, università, scuole, centri professionali ma anche nelle biblioteche, nei punti di incontro delle associazioni, centri famiglia, parrocchie, oratori, strutture residenziali e semiresidenziali per anziani o cittadini con patologie, strutture ospedaliere e dipartimenti sanitari delle ASL. Anche i mercati rionali e paesani e gli spazi di prossimità realizzati dalle associazioni del terzo settore saranno luoghi coinvolti nella realizzazione dei progetti.
In particolare, nota il ministero, molti progetti portano avanti l’obiettivo di potenziare l’utilizzo dei servizi digitali pubblici, inclusi quelli sanitari, ed una parte particolarmente importante si rivolge a fasce di popolazione più a rischio di esclusione sociale (anziani, migranti, pazienti con dipendenza patologica, famiglie disagiate). Obiettivo del piano è anche creare un effetto di contaminazione tale per cui gli over 60 coinvolti potranno mettere a frutto le competenze acquisite diventando essi stessi formatori per creare un trasferimento a cascata di informazioni e capacità. Un vero e proprio “contagio” positivo (parola ahinoi sfortunata di questi tempi), per favorire l’accelerazione del Paese nell’erogazione di servizi digitali e nell’aiuto alla popolazione di poterne approfittare grazie ad una crescente cultura del digitale.
Il prossimo avviso pubblico
Il prossimo avviso pubblico per il Servizio Civile Digitale è previsto per fine dicembre:
Quello che si delinea è dunque un quadro di iniziative molto promettente che consente di valutare positivamente la risposta di tanti enti no profit a questo avviso sperimentale, permettendo soprattutto di guardare con ottimismo all’imminente avviso pubblico previsto per la fine di dicembre. Nella nuova chiamata, ci sarà spazio per un numero maggiore di progetti, e gli enti no profit che si adoperano per l’inclusione digitale potranno rispondere direttamente, in co-progettazione o in partnership.
La dotazione sarà di 2400 giovani volontari, fino ad arrivare a 7300 entro i prossimi due anni.