Il mondo avrà sempre più “sete” di energia elettrica. La domanda globale aumenterà del 4% all’anno fino al 2027. Chi lo dice? L’Agenzia Internazionale dell’Energia. Un ritmo frenetico che mette a dura prova la nostra capacità di produrre energia.
I “vampiri” dell’energia elettrica?
Ma chi sono i principali “vampiri” di elettricità? Al primo posto troviamo l’industria, che richiede sempre più potenza per le sue attività. Seguono i data center, che hanno bisogno di alimentazione costante, giorno e notte, per gestire i nostri dati. Infine, con l’aumento delle temperature globali, cresce anche l’uso dei condizionatori d’aria.
E chi pensa che siano solo i paesi ricchi a bere elettricità a più non posso, si sbaglia. L’85% della crescita arriverà dalle economie emergenti e in via di sviluppo. In testa c’è la Cina, il “dragone” energetico che da solo rappresenterà il 6% dell’aumento annuale. Merito (o colpa) delle sue industrie in rapida espansione, dai pannelli solari alle batterie, passando per i veicoli elettrici.
Ma gli Stati Uniti non saranno da meno. Anche se la loro sete di elettricità crescerà meno di quella cinese, aggiungeranno comunque una domanda pari a quella dell’intera California entro il 2027. I data center americani sono stati al centro dell’attenzione, ma sono solo una parte del problema.
Un barlume di speranza verde
C’è però una buona notizia. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia le fonti a basse emissioni di carbonio, come le rinnovabili e il nucleare, copriranno quasi tutta la crescita della domanda. Un barlume di speranza per un futuro più sostenibile. Anche se la sete di elettricità del nostro mondo sembra inesauribile.