Mountain View (USA) – SGI ha presentato un nuovo supercomputer della famiglia Origin, il 3900, che secondo l’azienda offre una “densità computazionale” superiore a quella di tutti i server concorrenti: SGI è infatti riuscita a stipare in un solo rack 128 processori, un numero quattro volte maggiore a quello della precedente generazione di server Origin.
SGI sostiene che aumentando la densità dei server è possibile diminuire il consumo di energia e la conseguente dissipazione di calore, oltre, naturalmente, a salvare spazio all’interno delle aziende. Un concetto, questo, che da qualche anno ha trovato massima attenzione da parte dei produttori di server, alcuni dei quali hanno dato vita ai cosiddetti sistemi” blade”, molto più compatti dei tradizionali server e spesso basati su componenti derivati dal mondo dei notebook.
Il nuovo supercomputer di SGI adotta processori a 600 MHz basati su architettura MIPS e in grado di consumare circa 17 watt, all’incirca quanto una CPU per notebook. SGI sostiene che l’architettura dell’Origin 3900 può facilmente scalare a 512 processori e 1 TeraByte di memoria.
Con la sua tecnologia SGI si pone in diretta competizione con altri colossi del settore come HP, IBM e Sun, tutte impegnate nello sviluppo di cluster di server più compatti, più economici e in grado di consumare meno.
Nei prossimi mesi anche SGI, come altre sue avversarie, presenterà i suoi primi computer basati sui processori Itanium 2 di Intel: questi sistemi conterranno 32 processori per rack e faranno girare Linux.