Operazione anti- ransomware messa a segno dall’Europol: l’agenzia di investigativa europea ha sgominato una banda di “sequestratori” specializzati nella presa in ostaggio dei file degli utenti dei sistemi infetti, con la conseguente richiesta di riscatti a portata di tutti – un valore economico di 100 euro in media.
La banda agiva in 30 paesi diversi e si spacciava per la stessa Europol che l’ha catturata, ma la “mente” del gruppo (e creatore del malware utilizzato per l’operazione nelle 48 diverse varianti individuate dagli esperti) era un 27enne russo arrestato lo scorso dicembre negli Emirati Arabi Uniti.
Altri 10 membri del gruppo (russi, ucraini, georgiani) sono stati fermati la settimana scorsa in Costa del Sol, in Spagna, popolare meta turistica situata nel Sud del paese. La stessa polizia spagnola ha collaborato con l’Europol nel mettere a segno la cattura.
Il numero totale delle vittime della banda del ransomware? “Impossibile da conoscere con certezza”, ammette il direttore dell’Europol Rob Wainwrigh durante la conferenza stampa, ma calcolando che il 3 per cento delle vittime stimate (“centinaia di migliaia di europei”) ha poi pagato il riscatto per avere indietro i propri file si può calcolare il guadagno della gang nell’ordine di “milioni di euro” all’anno per i due anni in cui risulta essere stata in attività.
Alfonso Maruccia