Una classica palla di semplice “vetro” potrebbe non bastare più, per dare una sbirciata al futuro dei display. Al momento la ricerca spazia tra AMOLED flessibili, touch sensibili, electronic paper, pannelli tridimensionali e schermi bidirezionali . La spinta innovativa, nella maggior parte dei casi, arriva dall’Asia.
Di recente, la compagnia nipponica Asahi ha presentato una nuova soluzione decisamente interessante: un sottilissimo substrato di vetro che potrebbe essere utilizzato per i display di tablet e smartphone. Questo vetro spesso 0,28 millimetri, composto da calce sodata, risulta il 15% più sottile rispetto ai classici prodotti utilizzati in ambito mobile.
La resistenza sarà assicurata dalla lavorazione Dragontrail , brevettata proprio da Asahi, che ambisce a detronizzare il più noto Gorilla Glass. È chiaro che un compromesso del genere potrebbe influire notevolmente sullo spessore dei dispositivi mobile di domani. Il produttore è già andato oltre il semplice prototipo e inizierà la produzione di massa entro la fine del mese corrente.
Arriva sempre dal paese del Sol Levante la notizia di un altro record riferito ai display. In questo caso si tratta però di un “esercizio di stile” al servizio di un’attrazione turistica, tutt’altro che tascabile. Sharp sta infatti realizzando una impressionante installazione multi-screen composta da 156 LCD da 60 pollici (modello PN-V601) per un tour “5D” nel parco a tema di Nagasaki. Una sorta di sala cinematografica tappezzata di pannelli, anche sul soffitto e sul pavimento, che consente di fantasticare sulla casa del futuro .
Roberto Pulito