Shazam mette il pilota automatico

Shazam mette il pilota automatico

Con Auto Shazam l'app attiva l'ascolto con smartphone bloccato o al lavoro con altre app. Disponibile per iOS, la novità arriverà a breve su Android e Windows Phone.
Con Auto Shazam l'app attiva l'ascolto con smartphone bloccato o al lavoro con altre app. Disponibile per iOS, la novità arriverà a breve su Android e Windows Phone.

Sempre in ascolto, cataloga ogni traccia in ordine cronologico e non richiede nessun intervento da parte dell’utente. Shazam si rinnova e con l’aggiornamento rilasciato ieri introduce la modalità Auto che consentirà di identificare in automatico qualsiasi brano musicale senza dover attivare ogni volta l’applicazione.

Una mossa gradita soprattutto dai fan più sfegatati dell’app, spesso traditi dai vari, obbligati, passaggi per poter conoscere il titolo della canzone che passa in radio. Auto Shazam elimina, dunque, la necessità di estrarre lo smartphone, sbloccarlo e attivare poi l’applicazione poiché, una volta impostata la nuova modalità, l’app resta sempre in ascolto in background a prescindere dallo stato del telefono e dall’eventuale utilizzo simultaneo di altre applicazioni.

Già attiva su iPad, Auto Shazam si allarga al momento nella versione Free ed Encore solo a iPhone, piattaforma su cui l’app conta oltre 500 milioni di download, e iPod Touch, mentre più avanti arriverà su Android e Windows Phone.

Monitorando e catalogando ogni brano in base alle richieste dell’utente, la novità facilita la ricerca di tracce e può risultare particolarmente utile in diversi contesti. Durante la guida e negli spostamenti sui mezzi pubblici, Auto Shazam cattura da sola i brani che si ascoltano, così come al cinema analizza l’intera colonna sonora. Per il pubblico statunitense, poi, l’app riconosce anche show tv e spot fornendo al contempo informazioni sul cast o i personaggi protagonisti. In caso di mancata interazione superiore ai sessanta minuti il sistema si disattiva in automatico lasciando respirare la batteria dello smartphone.

Alessio Caprodossi

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Pubblicato il
23 dic 2013
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