La piattaforma di fast-fashion Shein, con sede a Singapore, ha recentemente annunciato l’istituzione di un fondo per la circolarità da 200 milioni di euro nell’Unione Europea e nel Regno Unito. Questa iniziativa mira a creare un’industria della moda più sostenibile e a prova di futuro, in un momento in cui l’azienda si trova ad affrontare una crescente pressione normativa in Europa.
Conformità al Digital Services Act entro agosto
Shein dovrà adeguarsi al Digital Services Act (DSA) dell’UE entro la fine di agosto, a seguito della sua designazione come piattaforma online di grandi dimensioni (VLOP) in aprile. L’azienda sarà tenuta a soddisfare requisiti più severi, adottando misure specifiche per proteggere il benessere degli utenti e monitorare le attività illegali, come la vendita di merci contraffatte.
Investimenti in innovazione e partnership
Il fondo per la circolarità di Shein sosterrà le imprese europee e britanniche impegnate nello sviluppo di tecnologie e soluzioni all’avanguardia. L’azienda investirà in start-up che lavorano con l’innovazione dei materiali riciclati e avvierà partnership commerciali con realtà che si occupano di materiali riciclati. Donald Tang, presidente esecutivo di Shein, ha sottolineato la responsabilità e l’opportunità dell’azienda di accelerare le innovazioni volte a ridurre l’impronta ambientale dell’industria della moda.
L’annuncio del fondo per la circolarità arriva in un momento di particolare attenzione normativa per Shein. A giugno, l’Unione Europea ha chiesto misure severe per contrastare lo spreco di capi d’abbigliamento a basso costo e usa e getta, consentendo l’imposizione di tasse alle aziende la cui strategia di marketing promuove il consumismo “fast fashion”. Inoltre, la Commissione europea ha inviato una richiesta di informazioni a Shein e alla sua controparte cinese Temu, chiedendo maggiori dettagli sulle misure adottate per rispettare le norme del DSA.
Possibili dazi doganali sui prodotti a basso costo
La scorsa settimana, i media hanno riportato che la Commissione europea sta valutando l’applicazione di dazi doganali sui prodotti a basso costo provenienti dalla Cina. Attualmente, le merci inferiori a 150 euro possono essere importate nel blocco in esenzione da dazi doganali da Paesi terzi. Questa mossa mira a combattere l’afflusso di prodotti di bassa qualità importati dai mercati online cinesi come Shein, Temu e AliExpress.