Il CEO di Shopify non è andato per il sottile con i suoi dipendenti. D’ora in poi, prima di assumere qualcuno, bisogna dimostrare che un’AI non potrebbe fare quel lavoro altrettanto bene.
L’AI diventa il metro di misura per le assunzioni in Shopify
Addio al classico iter di selezione del personale. D’ora in poi, in casa Shopify, prima di inserire una nuova risorsa nel team, bisognerà passare al vaglio dell’AI. Solo se si dimostra che l’intelligenza artificiale non è in grado di svolgere quella determinata mansione, si potrà procedere con la selezione di un candidato in carne e ossa…. a che punto siamo arrivati.
Per i dipendenti di Shopify è una prospettiva inquietante. Per avere il via libera per nuove assunzioni, i team dovranno dimostrare che l’AI non può sostituire in alcun caso un collega umano. La decisione del boss di Shopify Tobi Lütke ha scatenato reazioni opposte. Per i critici, è il proverbiale canarino nella miniera: il primo segnale di ondate di licenziamenti mascherati da “innovazione tecnologica” che potrebbero spazzare via intere categorie di professionisti. Ma c’è anche chi sostiene che la scelta sia lungimirante. Si diche che le aziende che non si adattano, muoiono (o no?).
Il futuro del lavoro nell’era dell’AI
La mossa di Shopify accende i riflettori sul tema caldissimo del rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro. Quali saranno le professioni più a rischio? Come cambierà il mercato del lavoro nei prossimi anni? E soprattutto, saremo in grado di cavalcare l’onda dell’AI o ne saremo travolti? Sono domande che sempre più aziende e lavoratori si troveranno ad affrontare nei prossimi anni.