Nonostante le direttive europee muovano per eliminare dai processi produttivi e dai prodotti finiti materiali pericolosi come il piombo, alcune categorie di prodotti tecnologici non sono ancora compresi tra quelli ripuliti dalla RoHS : primi tra tutti i dispositivi elettromedicali, la cui regolamentazione verrà riformulata probabilmente entro il 2010. Basta al piombo: certo, c’è ancora tempo, ma stando a quanto dichiarato da alcuni esperti, bisogna agire subito per riprogettare per tempo i nuovi dispositivi. L’impresa è tutt’altro che facile, a causa di radicate abitudini, standard produttivi datati e rodati.
Stando a quanto dichiarato dai fornitori di componenti, ultimamente si registra una discreta tendenza generale da parte delle aziende che producono dispositivi medici ad abbracciare per tempo le nuove direttive che nel 2010 dovrebbero sostanziarsi nella riformulazione della normativa RoHS . Tutto ciò può però non bastare: in molti casi, nelle aziende più piccole, si continua a fare confusione sulle novità imminenti, soprattutto sulle tecnologie utili per realizzare prodotti senza piombo.
In molti decidono di risolvere la faccenda da soli, sviluppando il proprio modello produttivo senza consultare altri esperti e altri pareri provenienti dall’esterno. In generale non è un atteggiamento positivo o produttivo, poiché le nuove linee guida relative alla produzione di prodotti sicuri includono nuovi e diversi metodi produttivi e nuovi componenti, come ad esempio diverse rifiniture di superficie, e materiali di saldatura. Sarebbe molto più utile, invece, condividere le esperienze per permettere a tutti di adottare un modello funzionale e funzionante.
“Il problema maggiore che potrà essere riscontrato in futuro è che molti produttori non sanno bene come realizzare effettivamente prodotti senza piombo: è molto difficile estirpare abitudini ben radicate in un ambito come quello della realizzazione di prodotti utilizzando il piombo” scrive Zulki Khan su EETimes . “Imparare nuovi metodi è quantomai necessario, poiché la nuova normativa è imminente e riguarderà anche i dispositivi medici. Quindi, le aziende che operano nel settore devono iniziare da adesso a considerare nuovi metodi e nuove risorse”.
Un cambiamento che potrebbe rivelarsi quantomai problematico: molti produttori sono spesso riluttanti ad effettuare modifiche in prodotti già funzionanti e ben collaudati. Va però detto che con il continuo evolversi della tecnologia, molti componenti sono ad un passo dall’essere obsoleti, sia perché datati, sia perché fatti con materiali nocivi. “A tal proposito sarebbe utile far pagare alle aziende che insistono nell’utilizzo del piombo una tassa” continua Khan.
Il momento critico è proprio quello di transizione: in molti stanno tentando di stabilire collaborazioni con produttori già esperti nella realizzazione di prodotti senza piombo, pianificando l’eliminazione dal ciclo produttivo di componenti in cui è presente il materiale. Ma non solo: i controlli devono essere garantiti, e devono inoltre garantire che i nuovi componenti siano utilizzati correttamente.
Ultimo, ma non per questo meno importante il fattore inquinamento: come riportato più volte da Punto Informatico quello dell’ e-waste è un problema serio, con cifre spesso preoccupanti, da non sottovalutare. In tal senso qualcosa si sta muovendo, con normative come la già citata RoHS e la RAEE . Le nuove norme presto in vigore contribuiranno ulteriormente a rinverdire la tecnologia: come sempre la palla passerà poi ai produttori e ai consumatori, perché per funzionare, una normativa deve essere soprattutto applicata correttamente.