Si avvicina la separazione della rete

Si avvicina la separazione della rete

Nei prossimi giorni Agcom raggiungerà alcune tappe decisive sulla separazione della rete. Ma è difficile ritenere che si arriverà a qualcosa di più di una separazione funzionale
Nei prossimi giorni Agcom raggiungerà alcune tappe decisive sulla separazione della rete. Ma è difficile ritenere che si arriverà a qualcosa di più di una separazione funzionale

Si avvicina, a quanto pare, un momento decisivo per quanto riguarda la possibile separazione della rete di Telecom Italia . Sarà infatti varato nei prossimi giorni, dal Consiglio dell’ Agcom , il documento di delibera relativo alla regolamentazione della rete di accesso fissa.

L’Authority ha infatti reso noto che “il documento da sottoporre alla consultazione pubblica sulla revisione della regolamentazione della rete di accesso fissa verrà deliberato dal Consiglio nella sua prossima riunione convocata per il 2 maggio”. La consultazione pubblica, che vede protagonisti i competitor di Telecom Italia, dovrebbe avere una durata di due mesi, ma sarà il Consiglio dell’Authority a stabilirne i termini. Successivamente, avrà luogo la stesura della nuova regolamentazione che l’Authority potrà far valere se sarà approvato l’emendamento al ddl sulle liberalizzazioni, annunciato dal Governo per irrobustire i poteri dell’Agcom.

Parallelamente alla consultazione sarà condotto dall’Authority il monitoraggio sulla “Next generation network”, la rete di nuova generazione, per verificarne la situazione e valutare le condizioni che possano favorire gli investimenti, e per questo motivo l’Autorità presieduta da Corrado Calabrò ha allo studio l’ipotesi di un meccanismo di remunerazione fondato su tariffe di terminazione più alte per i soggetti che investono sulla NGN.

I nuovi poteri conferiti all’Agcom potranno però consentirle di intervenire nella direzione di una separazione funzionale, e quindi nella realizzazione di una business unit di Telecom che si occupi solamente della rete, sulla base del modello inglese, in cui BT gestisce la rete attraverso la propria divisione Openreach, del cui board fanno parte alcuni rappresentanti dell’Ofcom (l’Authority TLC britannica).

“Una separazione societaria – ha affermato il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni in un’audizione al Senato – deve essere frutto di un’intesa tra le parti. I poteri ulteriori che il Parlamento darà all’Autorità sono per la separazione funzionale e di governance. Questo è diverso dal conferire poteri di poter fare dall’alto una separazione societaria che, visto il contesto del codice civile, difficilmente potrebbe essere affidata ad una scelta di questo genere”.

D.B.

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Pubblicato il
23 apr 2007
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