Gentile redazione di Punto Informatico, tralascio i complimenti di rito per la vs pubblicazione che seguo da molti anni, vi scrivo per la prima volta perché ho un dubbio che mi attanaglia. Parlo del canone radiotelevisivo, quella tassa che da quello che so è tra le meno pagate in Italia perché la odiano tutti.
Da quando ho lasciato casa dei miei e vivo da solo ho rinunciato alla televisione. La trovo vecchia in tutti i sensi , sia per la programmazione che a mio avviso è orrenda, quella RAI come quella di altre emittenti, sia, e soprattutto, perché quello che mi serve come informazione lo trovo su Internet.
Qualche giorno fa mi è arrivata una lettera dai toni perentori da parte dell’Agenzia delle entrate che mi dice che devo pagare il canone e che se non pago commetto un illecito e rischio grosse multe. E però io non seguo i programmi televisivi e non ho nemmeno la tivù per questo motivo e gli altri che ho già detto.
La lettera l’ho cestinata ma poi mi è venuto il dubbio: e se dovessi pagare invece? E se avere un computer fosse equiparabile ad avere una televisione? Vi chiedo lumi su questa faccenda e vi lascio con una domanda: possibile che chi non vuole la televisione, la aborrisce, la trova vecchia e obsoleta, chi usa altri media per i propri interessi ecc debba comunque pagare l’abbonamento alla televisione?
Grazie in anticipo per la risposta e per tutto quello che fate,
Carmelo N.
Gentile Carmelo
la risposta è che sì, devi pagare. O almeno questa è l’interpretazione corrente che viene data agli art. 1 e 2 del regio decreto 246 del 21 febbraio 1938 e successive integrazioni e modifiche. Il concetto, infatti, è che debba pagare chiunque possegga “apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive”. Da tempo, infatti, il canone non si applica più soltanto a chi materialmente possiede un televisore.
Il computer, secondo l’interpretazione corrente, è “adattabile”. Anche se quando lo si compra non può materialmente ricevere il segnale radiotelevisivo, il computer può essere facilmente dotato di una scheda tv che lo mette in condizione di “trasformarsi” in televisione a tutti gli effetti. E per questo viene considerato “adattabile”, poco importa se per renderlo tale è necessario ricorrere ad una spesa in più o che di default non venga venduto con questa capacità.
Va detto che la definizione di adattabilità riferita ad un computer, che io sappia, non è ancora stata “collaudata” in tribunale. Ed è un peccato perché, come dici tu, essere obbligati a pagare qualcosa che non si vuole e non si utilizza sembra andare contro i diritti costituzionali del cittadino.
Ma, attenzione, si tratta a tutti gli effetti di una tassa e quindi, a meno che tu non voglia esplicitamente ricorrere contro questa imposizione, con tutte le spese e le scocciature che fare ricorso può comportare, devi senz’altro provvedere al pagamento per essere al riparo da possibili sanzioni.
Un saluto, a presto
Adele Chiodi