Roma – I cacciatori disabili, costretti all’immobilità dalle più diverse patologie, e tutti coloro che non possono permettersi di recarsi in Texas per una battuta di caccia potranno ugualmente vantarsi delle proprie imprese senza muoversi dalla poltrona: invece che di doppietta saranno armati di mouse , con cui punteranno una webcam e col tasto destro potranno sparare e uccidere tutto ciò che si muoverà davanti alla cam.
Non è un racconto di fanta-scemenza né l’incubo di qualche animalista ma è il progetto dai contenuti decisamente forti di un cacciatore col pallino della tecnologia e di internet, che ha pensato di trasformare l’istintualità irrisolta di molti uomini in un nuovo business: la caccia da remoto . Il tutto grazie a 300 acri di terreno, una piattaforma con sopra un fucile, un motore con cui il fucile viene mosso e puntato e una webcam. In particolare, si legge sulla home page del sito , è possibile sfruttare “un sistema che ti consente di gestire i movimenti di una camera, zoom compreso, e di un fucile per sparare ad obiettivi reali in tempo reale”.
La speranza di John Underwood è che l’idea di sparare senza allontanarsi dal focolare domestico, magari sorseggiando un aperitivo e tenendo un nipote in braccio, possa diffondersi anche tra coloro che da tempo hanno appeso al chiodo la vecchia doppietta. Oggi il sito di Underwood è ancora in fase di sperimentazione e, sebbene non consenta di cliccare a morte sugli animali, permette ai propri membri di prenotare “sessioni di caccia” sperimentali. Al momento, i cacciatori dovranno accontentarsi di mordere il mouse e di colpire forme simili ad animali o bersagli di carta .
E se oggi è già possibile, per chi lo richiede, registrare su DVD la sessione o avere a casa i bersagli di carta colpiti, molto presto si aggiungeranno nuovi straordinari servizi che potrebbero attirare anche chi ancora non ha scoperto l’atavica pulsione della caccia.
Arriveranno infatti competizioni e, soprattutto, animali: saranno loro i veri protagonisti delle sessioni di caccia del prossimo futuro. Specie non protette dalla legge che, secondo Underwood, possono essere legalmente cacciate ed uccise. E, in questo caso, il tecnocacciatore potrà ricevere a domicilio souvenir imperdibili, come la testa imbalsamata dei cervi o dei cinghiali che avrà fatto fuori , oppure porzioni già tagliate della carne degli animali uccisi a colpi di topo.
Ma com’è venuta l’idea del sito? Lo ha spiegato lo stesso Underwood. “Stavamo guardando (attraverso una webcam, ndr.) un bellissimo cervo a coda bianca e un amico mi ha detto: Se solo avessimo un fucile per quello là. Mi si è accesa una lampadina”.
Qualcuno, persino nel lontano Texas, dove la caccia è vista con favore, si chiede se tutto ciò possa essere permesso. “Questo caso – ha dichiarato il direttore del dipartimento Parchi e Fauna dello stato americano – è il primo che abbia visto. Le leggi attuali non coprono questo genere di cose”. A suo dire potrebbe essere proposta una nuova normativa che impedisca di cacciare a chi non è fisicamente presente sul posto sebbene, ha spiegato, da sempre gli uomini adottano nuove tecnologie per migliorare le proprie capacità di caccia.