Milano – La rappresentazione su web di violenze e abusi su minori continua ad essere l’obiettivo di una caccia serrata in cui i volontari dell’associazione Telefono Arcobaleno si impegnano quotidianamente: in 180 giorni di monitoraggio della rete nel 2007, hanno individuato e segnalato 12.543 siti a contenuto pedopornografico. Per dirla con un comunicato diffuso dall’associazione nell’ultimo semestre sono stati segnalati “2.090 siti al mese, con punte di oltre 200 siti pedopornografici in un solo giorno”.
Secondo l’associazione, che ha presentato questi numeri nel corso di un convegno che si è tenuto ieri a cui hanno partecipato anche forze dell’ordine e politici, rispetto all’anno scorso il numero dei siti individuati è cresciuto notevolmente. Questo ha spinto il presidente dell’associazione Giovanni Arena a dichiarare che “la dimensione della pedofilia online dal 2006 a oggi è praticamente raddoppiata”.
A suo avviso “è indiscutibile la radice commerciale della maggior parte delle attività pedofile online, legate al triste mercato del pedobusiness. Germania, USA, Russia, Olanda, Cipro, Giappone, Panama, Canada, Corea e Regno Unito si trovano ai primi dieci posti della classifica dei paesi che ospitano i siti segnalati, dei quali oltre mille sono legati al pedo-business”.
Tra i dati messi insieme nel report, anche uno spaccato delle attività online, e delle loro conseguenze, delle organizzazioni criminali che lucrano con questi materiali. Secondo Telefono Arcobaleno sono 30mila i bambini sfruttati e meno del 2 per cento di loro è fin qui stato identificato. E sono violenze che si trasformano in denaro: ogni sito pedofilo conquista mediamente 400 nuovi clienti al giorno, con accessi che costano mediamente 80 dollari l’uno. Se un sito può guadagnare fino a 34mila dollari al giorno, nel complesso si stima che il giro d’affari del pedobusiness sia di 5 miliardi di dollari l’anno .
“Il report di Telefono Arcobaleno – ha specificato l’Associazione – riguarda esclusivamente i siti con espliciti contenuti e materiali pedofili e pedopornografici segnalati a FBI, Interpol, polizie nazionali secondo le rispettive competenze, e, in Italia, all’Autorità giudiziaria e al Nucleo Investigativo Telematico interforze composto da Carabinieri, Polizia postale e Guardia di finanza”.
L’Associazione ha anche denunciato, per l’ennesima volta, la mancanza di normative locali e accordi internazionali che consentano di perseguire con tempismo chi in molti paesi mette in piedi siti che lucrano sull’abuso di minori.
E a questo proposito è intervenuto Egidio Pedrini , parlamentare di Italia dei Valori , che ha presentato alla Camera una nuova proposta di legge dal titolo Misure per la prevenzione e sensibilizzazione alla lotta contro la pedo-pornografia e per il contrasto dei reati connessi agli abusi sui minori .
Secondo Pedrini, le tre leggi approvate nell’ultimo decennio in Italia contro la pornografia infantile non sono evidentemente sufficienti. La proposta, sostiene Pedrini, vuole rafforzare la prevenzione e il contrasto alle violenze, aumentare le capacità di intervento e le tutele per i minori, anche stranieri, ed infine inasprire le pene per i criminali. Tra le peculiarità della legge, la formazione specifica degli operatori scolastici , la creazione di un pool di magistrati in ogni provincia interamente dedicato a perseguire i reati sessuali contro i minori, l’istituzione di una commissione parlamentare bicamerale nonché di una task force tecnica con esponenti di diversi settori per lavorare contro questi episodi. Tra le misure della proposta anche il divieto di realizzare siti internet o qualsiasi altro spazio di comunicazione pensati per adescare o sfruttare sessualmente minori.