Durante una conferenza stampa che si è svolta nei giorni scorsi , la Società Italiana Autori ed Editori (SIAE) ha presentato i risultati relativi al 2010 e dunque ancora precedenti ai 9 mesi di commissariamento intervenuto per effettuare “adeguato e tempestivo risanamento”.
Nel ruolo di Commissario Straordinario era stato scelto Gian Luigi Ronti, che in questi mesi è stato affiancato dai due Sub-Commissari Mario Stella Richter e Domenico Luca Scordino: i tre avrebbero dovuto rispondere ai problemi riscontrati dalla collecting society , cui gli associati contestava un debito nei loro confronti pari a 800 milioni di euro.
Gli effetti concreti delle operazioni volte al risanamento saranno misurabili tuttavia solo dall’esercizio 2012, per cui la recente conferenza è stata l’occasione per far luce su quanto fatto dalla gestione precedente.
Per quanto riguarda dunque il 2010, SIAE afferma di aver registrato incassi pari a 607 milioni di euro (556 derivanti dal diritto d’autore e 52 per copia privata), ma con conti che rimangono ancora negativi: i ricavi risultano essere pari a 177 milioni di euro, mentre i costi arrivano a 204 milioni, per un risultato netto di -19 milioni di euro .
A pesare in particolare sui conti di SIAE sono i costi del personale (93 milioni di euro per 1300 dipendenti) e per i mandatari (600 agenti) e gli accentratori, 48 milioni di euro che, in pratica, vengono coperti appena dai ricavi della copia privata. Si fanno sentire anche i 17,6 milioni di euro stanziati per la contribuzione al Fondo Pensioni, che rimane uno dei problemi più gravosi secondo l’amministrazione controllata: “SIAE ha sopportato nel proprio bilancio, a causa del Fondo Pensioni, oneri per 35,7 milioni di euro, somma superiore al passivo netto complessivo evidenziato dalla SIAE nel medesimo periodo”.
Negativi, inoltre, i rendimenti del patrimonio di SIAE , interamente investito in immobili.
In generale si può dire che il Commissario straordinario si sia per il momento limitato a rimettere a posto queste situazioni: rivisti gli investimenti relativi al patrimonio SIAE e i contratti dei mandatari, in via di riorganizzazione inoltre la gestione del fondo pensioni. I risultati di tutte queste manovre potranno essere più o meno apprezzati soprattutto nel corso del 2012 e dunque solo “nel bilancio di esercizio approvando a metà 2013”.
Nel frattempo la nuova gestione ha provveduto a ridurre le spese: dal costo delle autovetture (da 39 a 12mila euro), passando a quelli relativi alla gestione economica della rivista “VivaVerdi” (praticamente dimezzata da 567mila euro a 257mila nel corso di poco meno di due anni e consegueza soprattutto dell’abbandono del supporto cartaceo), fino ad arrivare a quelli per gli organi sociali che nel 2009 erano pari a 3,1 milioni.
A crescere nel 2011, invece, è sopratutto il contributo per copia privata, che ha permesso nell’anno appena concluso di far incassare a SIAE 80 milioni di euro.
A proposito degli 800 milioni di debiti che gli associati contestato a SIAE, peraltro, la conferenza è stata l’occasione per sottolineare come siano numeri logici per una collecting society : “È del tutto fisiologico – dice – il ricorso ad un lasso temporale congruo per ripartire in modo puntuale e corretto i diritti d’autore incassati, somme che, medio tempore, sono correttamente allocate tra i debiti. In media occorrono, in funzione del tipo di utilizzazione, 6-10 mesi”.
Claudio Tamburrino