Roma – Il geniale Steve Jobs guarda fiducioso al futuro dei podcast , evoluzione quasi “naturale” dei semplici blog testuali, basati questa volta sui contenuti audio. Una tendenza, quella dell’editoria personale, che il CEO di Apple non può evitare di sfruttare. Jobs punta in alto e sogna di dare la voce ai milioni di possessori di iPod sparsi per tutto il mondo: una nazione di potenziali radio personali , asincrone e facilmente aggregabili attraverso la tecnologia XML. Ed è cosa che potrebbe affermarsi come fenomeno di massa capace di interessare milioni di utenti.
Nel corso di una conferenza tenuta dallo staff del Wall Street Journal , Jobs ha annunciato che la prossima versione del software iTunes , pensato appositamente per i possessori di iPod, integrerà la gestione completa dei flussi audio personali. Tramite un’interfaccia intuitiva, Apple spera di abbattere definitivamente le difficoltà tecniche che finora hanno tenuto gli utenti meno esperti alla larga dal podcasting .
Il lancio di iTunes 4.9 è previsto entro questa estate e permetterà agli utenti di organizzare e riprodurre i propri flussi audio preferiti direttamente sui lettori iPod, suddividendoli per categorie e gruppi d’appartenenza. Questo renderà molto più semplice l’uso del nuovo medium di comunicazione , sempre più utilizzato sia a livello professionale che amatoriale. Apple spera evidentemente di potenziare le vendite di iPod, assicurandosi una posizione di rilievo nel mondo dei podcaster. Nonostante i podcast siano compatibili con qualsiasi lettore MP3 portatile e non, iPod sarà l’unico nel suo genere a facilitarne non soltanto l’ascolto, ma anche la creazione.
Grandi aziende come BBC ed Infinity hanno già sperimentato con successo l’uso di flussi podcast. Negli ultimi mesi, BBC ha trasmesso tramite RSS intere trasmissioni radiofoniche. Negli USA, dove ormai il fenomeno ha raggiunto una popolarità inaudita, KYOU Radio è la prima “radio open source”: trasmette un palinsesto di soli podcast. Network del calibro di MTV ed ESPN hanno già iniziato a dimostrare attenzioni crescenti verso il podcasting.
Le applicazioni di questa tecnologia, secondo molti esperti, porteranno all’inizio di una nuova età dell’oro della comunicazione radiofonica, ormai data per spacciata. Il più grande problema che i podcaster dovranno affrontare non è legato ai costi di distribuzione, quando all’enorme ampiezza di banda richiesta dall’uso estensivo dei flussi audio. Laddove una notizia pesa una manciata di kilobyte, come nel caso dei tradizionali feed RSS, una trasmissione audio in mp3 può diventare esageratamente grande. Ma la banda larga va diffondendosi, e con lei i sistemi di condivisione del download come BitTorrent : difficile credere che proprio la banda ostacolerà quella che si annuncia come una nuova (r)evolution.
Tommaso Lombardi