Ieri mattina (pomeriggio in Italia) sono state ascoltate le testimonianze di cinque CEO sulla sicurezza online dei minori. Il momento più drammatico è avvenuto quando Mark Zuckerberg ha chiesto scusa ai genitori in aula per i danni provocati dalle piattaforme di Meta ai loro figli. Tuttavia, il CEO non appoggia la proposta di legge denominata Kids Online Safety Act (KOSA) e chiede che siano Apple e Google a verificare l’età degli utenti.
Scuse che non serviranno a nulla?
I membri della Commissione Giustizia del Senato hanno ascoltato le testimonianze di Mark Zuckerberg (CEO di Meta), Linda Yaccarino (CEO di X), Shou Chew (CEO di TikTok), Evan Spiegel (CEO di Snap) e Jason Citron (CEO di Discord).
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All’inizio dell’udienza è stato mostrato un video con i minori che hanno subito molestie sui social dai predatori sessuali. Alcuni genitori tra il pubblico hanno esposto le foto dei loro figli che si sono suicidati o hanno subito conseguenze per la salute mentale. Ad un certo punto, il senatore repubblicano Josh Hawley ha chiesto a Zuckerberg se volesse chiedere scusa ai genitori presenti. Queste sono le parole pronunciate dal CEO (che si possono ascoltare anche nel video):
Mi dispiace per tutto quello che avete passato. Nessuno dovrebbe affrontare ciò che hanno sofferto le vostre famiglie ed è per questo che investiamo così tanto e continueremo a fare sforzi a livello di settore per assicurarci che nessuno debba affrontare quello che hanno sofferto le vostre famiglie.
Anche se erano presenti i CEO di X, TikTok, Snap e Discord, l’attenzione maggiore dei legislatori è su Meta, in quanto i suoi social network sono più utilizzati. La senatrice repubblicana Lindsey Graham ha usato parole ancora più forti, rivolgendosi a Zuckerberg:
Signor Zuckerberg, lei ha le mani sporche di sangue. Ha un prodotto che sta uccidendo le persone.
In base ai documenti visti dal New York Times, Zuckerberg ha respinto la richiesta di incrementare il numero di dipendenti che si occupano della sicurezza dei minori su Facebook e Instagram. Il CEO ritiene che spetti a Google e Apple verificare l’età degli utenti, quando scaricano le app dai rispettivi store, suggerendo l’introduzione di una legge apposita.
Tra le varie proposte per la protezione dei minori online c’è il Kids Online Safety Act (KOSA). Il supporto alla legge è arrivato da X, Microsoft e Snap, mentre Meta, TikTok e Discord chiedono alcune modifiche al testo.