Annunciata da settimane, ora la manovra con cui Siemens sta cercando di risanare i propri conti è stata dettagliata, e la scure sui costi si abbatte in modo particolarmente duro sulle persone che lavorano nell’azienda: sono 16.750 coloro che perderanno il posto.
Lo ha confermato Siemens stessa in queste ore, spiegando che i tagli riguarderanno comparti diversi in linee di produzione diverse e in quasi tutti i paesi in cui opera. Nel complesso si parla del licenziamento del 4 per cento della forza lavoro della multinazionale.
L’ annuncio è particolarmente significativo per l’Europa, dove Siemens rappresenta il più grosso conglomerato dell’elettronica. Secondo Peter Loescher, CEO dell’azienda, “la velocità alla quale il business sta cambiando nel mondo è aumentata ulteriormente e stiamo dunque ri-orientando Siemens. Contro il rallentamento dell’economia dobbiamo diventare più efficienti, e dobbiamo farlo con urgenza”.
I tagli annunciati da Siemens cozzano con le esigenze dei lavoratori, sostengono però i sindacati, che parlano di tagli “incomprensibili”, “inaccettabili” e “completamente esagerati”. Maretta anche e soprattutto in madrepatria: in Germania perderanno il posto più di 5.200 persone.